Lo scorso 7 aprile, per la prima volta, si è tenuto in un Paese arabo, a Rabat, in Marocco, un incontro della Nato: l’evento fa seguito ad una raccomandazione in questo senso scaturita dal vertice Nato di Istanbul del 2004.
Si sono incontrati i 26 rappresentanti permanenti del Consiglio Nord Atlantico, che ha poteri di decisione politica, e i 7 rappresentanti del Dialogo Mediterraneo Nato, attivato nel dicembre 1994 e che ad oggi raccoglie Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia.
L’incontro è presieduto dal Segretario Generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer ed ha visto la presenza anche del Segretario Generale del Consiglio dell’Unione Europea, Javier Solana.
Secondo questi due eminenti rappresentanti del mondo europeo-atlantico, i Paesi del Dialogo Mediterraneo sono particolarmente interessati alla Operation Active Endeavour, sviluppata dopo l’11/9 dalla Nato: si tratta di un’operazione di pattugliamento marittimo del Mediterraneo rivolta al monitoraggio ed alla protezione del traffico navale attraverso lo Stretto di Gibilterra, in funzione di anti-terrorismo.
Come si vede, la cosiddetta "proiezione fuori area" della Nato è in forte sviluppo ed il suo inserimento nell’ambito delle attività di anti-terrorismo sempre più pronunciata.
