Banche, fate il vostro dovere

"Fate per il paese quello che il paese ha fatto per voi". Perfino l’uomo della strada è a conoscenza degli enormi aiuti che gli stati di quasi tutti i paesi avanzati del mondo hanno concesso alle banche durante il periodo acuto della crisi finanziaria.
Ma ora le stesse fanno orecchie da mercante nel fare "il proprio dovere": dare la precedenza alle operazioni creditizie con famiglie e imprese di piccola e media taglia, evitare nuove operazioni speculative rese ancora più lucrose dai bassissimi tassi di rifinanziamento applicati dalle banche centrali.
Sembra abbastanza evidente che la gratitudine non sia da annoverare tra i pregi dei banchieri.
Tuttavia l’Amministrazione americana ha assunto un atteggiamento inusitatamente rigido verso la casta dei finanzieri, tanto più dopo che è trapelata la notizia che JP Morgan Chase e Goldman Sachs hanno stanziato bonus per i loro dirigenti per circa 22 miliardi di dollari, senza contare che nell’ultimo trimestre le due banche d’affari hanno conseguito utili per circa 7 miliardi di dollari.
Il monito di Larry Summers che è stato riportato sopra sembra dunque legittimo.
Ma al di là delle facce truci pochi credono che Main Street vinca la sua battaglia contro Wall Street.
Obama, oltre a fare ramanzine e esplicitare parabole di buona condotta, non ha fatto nulla di rilevante per cambiare le carte in tavola. Forse perché sa che in America tutto si può dire e si può fare tranne scherzare con il Dio "dollaro". E questo è saldamente custodito dagli ieratici banchieri.
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