La Giornata della Terra: l’efficacia dell’Agricoltura Biologica

Una celebrazione non rituale della Giornata della Terra, quella avvenuta ieri 22 aprile a Piticchio di Arcevia (AN), presso la cooperativa La Terra e il Cielo. L’iniziativa Terreno Fertile, promossa dal Centro Libero Analisi e Ricerca ETS, in collaborazione con la storica realtà dell’agricoltura biologica italiana ha infatti saputo mettere a confronto non solo idee e ideali ma anche iniziative concrete, offrendo un’occasione per un dialogo appassionato e partecipato sul futuro delle nostre società.

In una delle più belle zone dell’Italia Centrale, sul limitare dell’Appennino, l’atmosfera finalmente primaverile è stata quella giusta per affrontare l’intreccio di scelte operative che, nate dal mondo dell’agricoltura biologica, si sviluppano oggi a 360° per la salvaguardia del patrimonio agricolo, paesaggistico, di tradizioni e cultura delle nostre terre: formazione ed educazione, fertilità del suolo, qualità e salubrità del cibo, organizzazione equa delle filiere, giusto prezzo ai produttori, miglioramento tecnico, strategie commerciali.

Bruno Sebastianelli, presidente della Cooperativa La Terra e il Cielo ha aperto i lavori ricordando con efficace semplicità, brevemente ma puntualmente, la lunga battaglia combattuta in oltre quarant’anni dalla cooperativa per affermare sui mercati nazionali ed esteri il biologico buono, cioè una produzione e una trasformazione che non solo devono difendere la fertilità del suo e fornire cibo sano, ma anche assicurare, contro ogni speculazione, la giusta remunerazione del produttore agricolo.

La consigliera comunale Martina Mencarelli, in rappresentanza del sindaco di Arcevia (AN), impegnato nell’inaugurazione della Ciclo Appenninica Alte Marche (CAAM), ha manifestato l’adesione della municipalità a questo tipo di iniziative, sottolineando l’importanza di una crescita di consapevolezza, soprattutto da parte dei giovani, concludendo con il richiamo del poeta Franco Arminio: «raccogliersi e guardare le cose e le creature che ci girano intorno».

Luca Serafini, presidente di CLAR ETS, ha brevemente spiegato le attività dell’associazione, operante dal 1996 in vari ambiti, tra cui quello della formazione professionale e del sociale: un’ampia gamma di attività tutte orientate alla crescita spirituale dell’essere umano. Ha poi passato la parola a Elena Sinatti che, riferendosi al tema della conoscenza e della consapevolezza individuale, come fattori decisivi per affrontare i temi della sostenibilità, ha presentato il progetto comunitario Erasmus Plus, Planet Friendly Schools di cui CLAR ETS è responsabile per l’Italia. Un progetto che raccoglie oltre 90 delle migliori pratiche formativo-educative sul tema della sostenibilità di ambiente, cibo e produzione agricola: pratiche rivolte in particolare a bambini, ragazzi e giovani, selezionate nei 10 Paesi europei partner del progetto e messe a disposizione di educatori, insegnanti e formatori sul sito web omonimo planetfriendlyschools.eu.

È stata poi la volta del prof. Francesco Luca Basile, ordinario presso l’Università di Bologna, che ha illustrato, in quanto componente del suo comitato scientifico, l’attività della rete Humus: punto di incontro ed interazione fra oltre 500 organizzazioni di produttori trasformatori e consumatori italiani, con oltre 7000 ha coinvolti, il cui progetto si articola fondamentalmente su quattro obiettivi: sviluppo durevole; prezzo equo; responsabilità verso il territorio e la società; bontà del cibo. Il prof. Basile ha sottolineato l’importanza ed i rischi che l’agricoltura attuale (che contribuisce per ben il 30% alle emissioni complessive) corre in termini di riduzione della fertilità e delle produzioni primarie, se non si adottano innovazioni come l’agricoltura biologica. Ha poi riassunto i dati contenuti nel recentissimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), che contiene indicazioni fondamentali anche per il settore agricolo. In conclusione ha richiamato l’economia della ciambella, elaborato dalla studiosa britannica Kate Raworth, che individua le strette interazioni e i limiti conseguenti all’integrazione fra attività economiche e risorse dell’ambiente.

Per completare il perimetro del terreno fertile, che non è certo solo un fatto fisico, il prof. Antimo Zazzeroni, presidente del prestigioso Istituto di Medicina Naturale di Urbino (PU), ha messo in evidenza, grazie anche agli apporti scientifici dell’epigenetica, l’importanza di una corretta nutrizione per la salute psico-fisica, come condizione di equilibrio, che l’economia della speculazione e del consumismo minaccia da tempo, sia sul piano individuale che collettivo, come dimostra l’uso dissennato del glifosate, la diffusione di intolleranze alimentari, fino alla celiachia. Anche dal suo punto di vista, sono quindi molti i fattori che dimostrano dati alla mano, la validità dell’agricoltura biologica come fonte di cibo sano e insieme presidio e valorizzazione dell’ambiente naturale.

Nel dibattito che ha concluso la mattinata di lavori, insieme a tecnici e produttori, fra gli altri ha preso la parola il presidente dell’associazione di imprese della Valle del Misa e del Cesano, GioMarche, l’imprenditore Riccardo Montesi, che ha avanzato la proposta che i lavoratori delle aziende associate possano ordinare e ricevere settimanalmente dalla cooperativa La Terra e il Cielo i suoi prodotti biologici. Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, qui nella qualità di imprenditore agricolo e presidente della cooperativa di produttori Terrabio, è intervenuto per informare dell’accordo fra la sua cooperativa e La Terra e il Cielo, per una commercializzazione condivisa di alcuni dei propri prodotti, sottolineando poi che molte delle attuali criticità del settore possono essere affrontate attraverso un miglioramento della tecnica in campo nonché appunto da intese e accordi commerciali che organizzino l’offerta, rendendola sempre più vicina al consumatore finale.

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