Gli Apprendisti stregoni che giocano con il clima

Che cosa c’è dietro l’idea di spruzzare tonnellate di anidride solforosa nell’alta atmosfera?

Il prestigioso Time ha titolato così un articolo: “Why Billionaires are Obsessed With Blocking Out the Sun” (Perché i miliardari hanno l’ossessione di bloccare i raggi del sole). Già, perché?

Se da una parte alcuni scienziati ipotizzano a livello teorico di contrastare il riscaldamento globale oscurando la luce solare che s’irradia sul pianeta, c’è già una startup – la Solar Geoengineering Make Sunsets – che sta effettuando rischiosi esperimenti per modificare in modo artificiale il clima.

Questi tentativi di manomissione dell’atmosfera, definiti di geoingegneria solare, hanno sollevato molte controversie nel mondo della scienza del clima a causa dei potenziali effetti collaterali sul clima globale, dei problemi di fattibilità e dei rischi del cosiddetto “azzardo morale”, in sostanza la preoccupazione che la ricerca di una soluzione rapida possa distrarre la volontà politica dall’affrontare il problema di fondo delle emissioni.

Le motivazioni scientifiche dietro la manipolazione climatica

Un gruppo di 60 scienziati ha scritto una lettera aperta che contiene previsioni catastrofiche e suggerimenti di soluzioni “creative”.

«Sebbene la riduzione delle emissioni sia fondamentale, nessun livello di riduzione intrapreso ora può invertire l’effetto di riscaldamento delle emissioni di gas serra passate e presenti» ha scritto il gruppo, guidato da Sarah Doherty, docente di Scienze atmosferiche presso l’Università di Washington.

Per risolvere questo problema apparentemente irrisolvibile, il gruppo di scienziati propone di bloccare alcuni dei raggi solari che colpiscono la Terra. A esser precisi, questi scienziati dicono che la proposta dovrebbe essere sottoposta a una “valutazione scientifica rigorosa e rapida”.

La startup dei palloni climatici

La società di geoingegneria solare Make Sunsets, invece, è andata avanti e sta sperimentando l’introduzione di alcuni grammi di anidride solforosa (SO2) nei propri palloni meteorologici a elio. L’anidride solforosa, una volta raggiunta l’alta atmosfera, verrebbe dispersa per creare una sorta di specchio che fa rimbalzare le radiazioni solari nello Spazio.

L’idea di spruzzare sostanze chimiche nell’atmosfera, nota come iniezione di aerosol stratosferico (SAI), è un’idea vecchia e controversa nella scienza del clima. Per decenni, il consenso è stato unanime nel ritenere che non valesse la pena di prendere seriamente in considerazione l’idea, perché i potenziali effetti collaterali – piogge acide, danni allo strato di ozono, cambiamenti nei modelli meteorologici con danni all’agricoltura – potrebbero essere altrettanto negativi del problema che si intendeva risolvere.

Una soluzione rapida, che non obblighi a cambiare gli stili di vita

Alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di metà febbraio, non si è parlato solo di Ucraina e della guerra con la Russia. Il finanziere George Soros, infatti, è salito sul palco per parlare dei rischi legati al cambiamento climatico e della soluzione per affrontarlo: manipolare le nuvole sopra l’Artico per riflettere l’energia del Sole lontano dalle calotte glaciali in scioglimento.

Soros non è l’unico miliardario sostenitore della geoingegneria. Bill Gates, per esempio, ha sponsorizzato nel 2021 una ricerca di scienziati dell’Università di Harvard per testare l’idea di spruzzare carbonato di calcio nell’atmosfera nei cieli della Scandinavia settentrionale, progetto poi abbandonato per le proteste degli ambientalisti.

Jeff Bezos ha messo al lavoro i supercomputer di Amazon per calcolare gli effetti dell’immissione di enormi quantità di anidride solforosa nell’atmosfera.

Dustin Moskovitz, cofondatore di Facebook, ha stanziato 900mila dollari per finanziare scienziati in Mali, Brasile, Thailandia e altri Paesi per studiare i potenziali effetti della geoingegneria solare.

Secondo Time, alcuni dei miliardari interessati alla geoingegneria solare probabilmente sono alla ricerca di una soluzione rapida, che non comporti cambiamenti fondamentali su cosa e come consumiamo, che non fermi l’estrazione di quantità sempre maggiori di risorse, che non causi rallentamenti in quell’economia che li ha visti accumulare ricchezze superiori al bilancio di molti Stati nazionali.

Spruzzare un paio di milioni di tonnellate di SO2 nella stratosfera viene immaginata come una soluzione rapida contro il cambiamento climatico, per poi continuare a fare le cose sostanzialmente nello stesso modo in cui le abbiamo fatte finora.

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