Siria: «I ribelli ci uccidono. L’esercito deve restare»

Segnaliamo questa importante testimonianza resa da italiani che vivono in Siria e pubblicata dal quotidiano “Avvenire” del 11 aprile 2012. Essa illustra, al pari di molte altre testimonianze prese sul terreno, come la situazione siriana venga vissuta dalle popolazioni in maniera molto più complessa e complicata rispetto a quanto riporta, quotidianamente e in maniera semplificata e unilaterale, la massa mediatica del cosiddetto “mainstream”:

“Viviamo in Siria da più di sette anni, amiamo questo Paese e il suo popolo. Ci sentiamo indignati e impotenti di fronte al tipo di informazioni che circolano in Europa e fanno opinione, sostenendo le sanzioni internazionali, una delle armi più inique che l’Occidente usa per tenersi le mani pulite e dirigere comunque la storia di altri popoli. Pulite fino a un certo punto: si moltiplicano le segnalazioni della presenza di personale militare inglese, francese (e di altri Paesi) a fianco degli insorti per organizzare le azioni di guerriglia, grave violazione internazionale che passa sotto silenzio.
Sono state raccolte firme e fondi per aiutare la “primavera” del popolo siriano…”

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http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/i-ribelli-ci-uccidono.aspx

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