Il presidente Peres rivendica l’importanza del deterrente nucleare israeliano

Il 26 dicembre scorso, il presidente israeliano Simon Peres, parlando ai 160 ambasciatori accreditati presso Israele, ha affermato che le "vere o presunte" capacità nucleari dello Stato ebraico hanno un effetto deterrente contro i nemici di Israele, in primo luogo l’Iran.
"Nessuno sa esattamente che cosa si trovi a Dimona, ma devo dire che i sospetti dei paesi del Medio Oriente su cosa si trovi là aiutano la capacità di deterrenza di Israele".
Peres ha aggiunto, in merito al fatto che lo Stato ebraico non ha mai né confermato né smentito il possesso di armi nucleari: "Israele è stato abbastanza intelligente da osservare una politica di ambiguità in tutti questi anni. Lasciamo pure che gli altri sospettino…".
Ha poi aggiunto, riferendosi esplicitamente alla questione iraniana: "Israele ha risposte pronte sulla questione iraniana, ma è tutto il mondo che se ne deve occupare, la questione non può diventare un monopolio israeliano".
Nei giorni immediatamente seguenti, il comando delle forze armate che garantisce la difesa globale israeliana (Home Front Command) e la Commissione israeliana per l’energia atomica (IAEC), hanno congiuntamente stabilito, rendendo pubblica questa decisione, che i due reattori nucleari israeliani basati a Dimona e a Nahal Sorek saranno spenti in caso di minaccia di conflitto con Iran, Siria, Hezbollah, Hamas o altre forze palestinesi che operano nella striscia di Gaza.
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