Siria. Ultimi rumors e… le fonti più attendibili. Vince BBC News

Damasco – Ultimi rumors. Sono in molti, a Damasco, a pensare che la sommossa  a Dar’aa sia stata strumentalizzata. Da chi? C’è chi crede in un intervento del Mossad. Una Siria nel caos porterebbe infatti molti vantaggi ad Israele. Nessuno qui a Damasco dimentica la questione non risolta delle alture del Golan. E la capacità di Bashar Assad di rientrare nel gioco della politica estera, grazie all’Alleanza del Nord con Iran, Iraq e Turchia. Alri ancora vedono, nei disordini,  un tentativo di dividere in Paese -composto da un mosaico di etnie e minoranze religiose- che fino ad ora hanno convissuto pacificamente (vedi http://www.conbagaglioleggero.com/2011/03/melting-pot/ ).
Ma veniamo ai fatti. Ieri sera ho fatto un giro in “Internet” per leggere le news sulla situazione in Siria. Le informazioni più corrette, equilibrate (e più corrispondenti a ciò che ho potuto sentire e sapere qui a Damasco)  sono su BBC news. Che riporta: 1) Le stime sul numero dei morti di Dar’aa, negli scontri di mercoledì, variano (il tam tam appunto vario e contraddittorio). E in attesa di conferme, che per ora non ci sono, si limita a scrivere “parecchi” e non “centinaia” come ho letto su alcuni quotidiani italiani. BBC: “Gli attivisti sostengono 100, altri 15, il governo 10”. A Damasco circolano altri numeri ancora. Più altri, più bassi. 2) Ieri è stata la portavoce del Presidente Buthaina Shaaban, durante una conferenza stampa (lo aveva già detto Bashar Assad sabato scorso sulla tv di stato aggiungendo che avrebbe creato una commissione d’inchiesta) a negare che il governo abbia dato l’autorizzazione ad aprire il fuoco. Ma ha ammesso “questo non significa che non siano stati commessi errori”. 3) Le  riforme promesse sono state elencate ancora attraverso il portavoce: aumento dei salari, pacchetto “salute”,  permesso ad altri partiti (per ora solo il Ba’th, al potere dal 1963) di presentarsi alle elezioni. E ancora apertura dei media e soprattutto (un problema caldo) il sistema per combattere la corruzione.
Io aggiungo. Se è vero che molte riforme  – come scrive BBC news – erano già state assicurate 6 anni fa, qualcuna è stata matenuta. Vedi apertura Internet (http://www.conbagaglioleggero.com/2011/03/in-siria-facebook-or-not-facebook/ ), o la riforma recente della riduzione del periodo di leva di 3 mesi (un problema che sta a cuore a molti giovani). E una maggiore apertura della stampa, onestamente, dal 2009 a oggi c’è stata. Anche sui giornali in versione inglese. Syria today e Baladna, quindi a portata degli stranieri (http://www.conbagaglioleggero.com/2011/03/un-fatto-mille-voci/ ). Ma soprattutto per la prima volta – questo è davvero importante mi sembra – il governo “ha promesso di studiare la necessità di mettere fine allo stato di emergenza (in vigore dal 1963). Una situazione che da alle forze di sicurezza poteri “illimitati”. Brava BBC che non cerca il titolo sensazionale e valuta con prudenza (http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-12853634 ). Riporto, per dovere di cronaca, le manifestazioni di ieri e l’altro ieri a Damasco pro-Assad. Le varie testimonianze che ho raccolto a favore di un processo di democratizzazione del Paese, senza “rivoluzione”. Anzi il timore di tanti di veder precipitare il Paese nel caos.

Tratto dal blog di Antonella Appiano, per gentile concessione dell’autrice. Riproduzione consentita con citazione dell’autore e della fonte.

*Antonella Appiano, giornalista e scrittrice; nota tratta dal suo blog: “Vivo tra Milano e Roma. Quando posso scappo a Damasco. Viaggio tanto, con “bagaglio leggero” e gli amici mi chiamano “nomade”. Giornalista e scrittrice sempre attratta dall’altrove. Soprattutto dal Medio Oriente”.

http://www.conbagaglioleggero.com/2011/03/ultimi-rumors-e-le-fonti-piu-attendibili-vince-bbcnews/

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