La Bolivia vuole rispetto dagli Usa per riallacciare relazioni

Nel Settembre dello scorso anno l’ambasciatore americano in Bolivia venne espulso per presunti legami con gli oppositori di Morales ed in seguito venne sospesa l’attività dell’agenzia antidroga Dea in Bolivia. Per rappresaglia gli Usa in Novembre rifiutarono di appoggiare la lotta al narcotraffico attuata dal governo Morales e non applicarono alcuni accordi commerciali.
Le relazioni tra i due paesi continuano ad essere praticamente inesistenti, anche se si può intravedere un segnale di cambiamento.
Durante una conferenza stampa convocata per commentare la decisione statunitense di concedere l’estradizione all’ex colonnello Luis Arce Gómez, condannato a 30 anni di carcere per aver partecipato negli anni ottanta agli omicidi di alcuni oppositori, Morales ha dichiarato di voler ristabilire le relazioni con gli Stati Uniti.
Nello stesso tempo ha però chiesto che venga rispettata l’autonomia del suo Paese e che non ci siano ingerenze nella politica interna ed internazionale.
Morales ha ammesso che ora gli Stati Uniti non hanno nulla in contrario che la Bolivia abbia relazioni diplomatiche con l’Iran ma ha ricordato che, nel 2006, quando salì al potere, le prime visite di funzionari statunitensi erano tese ad invitarlo a non avere relazioni con Iran, Cuba e Venezuela, ed ha auspicato che non vengano più attuate pressioni di questo genere.
Come Chavez, anche Morales ha dichiarato di aver fiducia nel presidente Obama ma teme le ingerenze e le azioni dei suoi collaboratori e della Cia.

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