Honduras, iniziato il difficile dialogo

Il presidente del Costa Rica Arias sta svolgendo una paziente opera di mediazione tra il deposto presidente dell’Honduras Zelaya e quello imposto dall’esercito, Micheletti, lavoro che si presenta tutt’altro che facile. Fino ad ora, infatti, Arias non è riuscito ad organizzare un confronto diretto tra i due uomini politici honduregni anche se non è di scarso rilievo il fatto di aver costituito un comitato composto di otto persone, quattro in rappresentanza del vecchio governo e quattro nominati dal nuovo esecutivo che dovrà trovare una soluzione di compromesso.
Gli incontri della commissione sono già iniziati in Costa Rica ma la soluzione appare difficile da trovare in tempi brevi. Lo stesso mediatore Arias è fortemente sbilanciato a favore del deposto presidente Zelaya da lui definito "deposto a causa di golpe militare" ed anche questo sembrava non aiutare nell’opera di avvicinamento tra le parti.
A sorpresa, però, Micheletti ritornando in patria dopo aver avuto un incontro di circa tre ore con Arias, ha dichiarato che il dialogo è iniziato positivamente e che proseguirà con le quattro persone da lui nominate, l’ex ministro Carlos López, Arturo Corrales, Mauricio Villega, e Vilma Morales ex presidente della Corte Suprema de Justicia.
L’attuale presidente ha anche confermato che le elezioni del 29 Novembre si terranno regolarmente ed ha espresso ottimismo sulla fine delle tensioni che negli ultimi mesi hanno sconvolto la vita dei suoi concittadini.
Anche Zelaya ha avuto un lungo incontro con il presidente del Costarica ed al termine si è dichiarato soddisfatto perché Arias vuole che venga ristabilito "il ritorno allo stato di diritto ed alla democrazia" che, secondo Zelaya, sottintende il suo ritorno alla presidenza.
Da segnalare come il presidente venezuelano Chavez abbia qualificato come "indegno" questo tentativo di mediazione a suo dire voluto dal segretario di stato americano Hilary Clinton, infatti, secondo Chavez, chi ha architettato il golpe dovrebbe essere immediatamente deposto e non dovrebbe sedere ad un tavolo di trattative.

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