Bruxelles sfida le case farmaceutiche

Il Commissario per l’Unione Europea alla concorrenza, Neelie Kroes, ha espresso pesanti riserve sulla concorrenza nel mercato farmaceutico. Le dichiarazioni sono la conseguenza di un fenomeno che interesserà sempre più il mercato farmaceutico nel prossimo futuro. E’ innescato dai cosiddetti farmaci generici.
Infatti, quando scadono i brevetti delle formule chimiche che permettono di realizzare il farmaco, lo stesso può essere prodotto ad un costo nettamente inferiore. Ciò costituisce un grosso vantaggio per il consumatore ma non per la società farmaceutica.
Queste ultime, secondo la Kroes, inondano gli uffici brevetti di richieste fotocopia, avviano controversie giudiziarie con il solo intento di ritardare l’entrata sul mercato dell’equivalente prodotto generico.
Il problema non è di poco conto. Se si considera che nel mercato europeo la spesa per farmaci nel corso del 2007 è stata pari a 214 miliardi di euro e che il prezzo al pubblico di un generico può scendere fino all’80% rispetto al prodotto equivalente protetto dal brevetto, si può ben comprendere quali siano gli interessi in gioco. Si calcola che nel periodo 2000 – 2007 gli europei, grazie ai generici, abbiano risparmiato oltre 14 miliardi di euro. Le tattiche dilatorie attivate dalle case farmaceutiche nello stesso periodo hanno comportato danni per i consumatori europei per circa 3 miliardi di euro.
Ci si augura un tempestivo intervento dell’Antitrust europeo.

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