Parte nella Ue la riforma delle società di rating

Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch, le tre più grandi agenzie di rating al mondo hanno fatto finora il bello ed il cattivo tempo. Elevati rating accordati a società che dopo pochi giorni hanno portato i libri contabili al tribunale fallimentare, rating "agevolati" su emissioni di titoli, evidenti conflitti di interesse quando si viene pagati dagli stessi emittenti i titoli, tutto questo e altro hanno fatto perdere di credibilità ad un comparto che fonda la propria attività sulla fiducia del pubblico.
I danni maggiori, tuttavia, sono stati subiti dagli investitori che hanno perso grandi somme confidando sulla bontà delle valutazioni rilasciate da queste agenzie.
L’esigenza di una riforma è sentita da tutti. L’Unione Europea intende regolare il settore imponendo alle agenzie di rating che intendono operare nei mercati europei di sottoporsi ad un a procedura di registrazione. Le agenzie dovranno indicare le metodologie usate per giungere alle valutazioni e chi rilascia rating ad aziende di credito non potrà offrire consulenza. Inoltre dovranno avvalersi di almeno tre membri indipendenti del c.d.a. la cui remunerazione non dipenda dai risultati economici conseguiti dalle agenzie stesse.
In questo ambito l’Europa vorrebbe fare da apripista per tutti mercati internazionali, primo fra gli altri quello USA.

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