I soldati Usa analizzano la disfatta irachena

Pubblichiamo la traduzione integrale dell’impressionante editoriale che sette sottoufficiali statunitensi della 82ª Divisione Paracadutisti, di stanza in Iraq e in attesa di reimbarco, hanno pubblicato sul New York Times, lo scorso 19 agosto. Si tratta di un documento impressionante per la lucidità, chiarezza e onestà intellettuale e morale, in cui i soldati americani, senza abbandonarsi ad alcun tipo di disfattismo, analizzano impietosamente tutti i fallimenti della guerra contro-insurrezionale statunitense in Iraq. In tre pagine scarse, questi soldati, che pure non mettono in discussione il loro dovere come militari, dicono più della migliaia di articoli che siamo abituati a leggere sui quotidiani italiani. La sostanza è che in Iraq, gli Usa segnano, dopo quella del Vietnam, la loro seconda sconfitta politico-militare dalla fine della II Guerra Mondiale, dimostrando la loro incapacità strutturale di vincere conflitti non convenzionali.
Sarebbe necessario cominciare a valutare con molta attenzione questo fatto, per ciò che esso potrà significare nel futuro delle strategie di un Occidente anglosassone che ha sempre contato sulla propria superiorità aero-navale per vincere i conflitti convenzionali. Il fatto poi che la guerriglia segni, nella storia della guerra moderna, un nuovo risultato a suo favore, richiede che anche su questo tema si torni a riflettere con attenzione, rammentando quanto sia stato lungamente dibattuto negli anni 60 e 70 il tema, che all’epoca veniva a sovrapporsi alla questione della guerra rivoluzionaria prestatosi a molti equivoci e strumentalizzazioni. La Russia e la Cina, fra gli altri, non potranno che guardare con molta attenzione a entrambi questi elementi. Una cosa è certa, questo articolo segna un momento di passaggio decisivo per gli Usa nelle vicende del pantano iracheno. Per questo ne consigliamo la lettura.
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