L’ammiraglio Robert Moeller ha assunto l’incarico di creare un nuovo comando di combattimento unificato per l’Africa (Africom). Finora il continente africano era diviso tra il Comando Europeo, Comando del Pacifico e Comando centrale (Medio Oriente, Corno d’Africa, Egitto e Sudan). Il nuovo Comando disporrà di un proprio quartiere generale in Africa e diverrà pienamente operativo entro il 2008.
Il Pentagono negli ultimi anni ha promosso una intensa attività militare in Africa.
Gli Stati Uniti hanno promosso accordi militari con Marocco, Algeria e Tunisia. Nel Sahel , forze speciali USA addestrano da tempo le truppe di Ciad, Mauritania, Mali e Niger.
In Senegal si è svolta lo scorso 8 febbraio la conferenza della partnership TransSahariana. A Gibuti gli USA hanno installato una base militare dove i marines addestrano le truppe. In Etiopia è stata dislocata la Task Force 88, unità segreta per le operazioni speciali che da qui e dal Kenya effettua azioni in Somalia.
Altre iniziative del Pentagono sono state intraprese in Sudafrica, Gabon, Congo, Ghana al fine di stringere rapporti con i paesi e le forze armate del continente.
Questa attenzione è dettata da motivazioni strettamente energetiche: il 15% del petrolio importato dagli USA proviene dal Golfo di Guinea: la Nigeria sta divenendo un paese sempre più a rischio di forniture del greggio.
Accanto a queste motivazioni ve ne potrebbero essere altre: contenere le mire espansionistiche della Cina, aumentare il controllo sui paesi a rischio "oltranzismo islamico", disporre di basi da utilizzare per eventuali operazioni nel Medio Oriente.