Ecuador: vince a sorpresa il candidato progressista

Appare ormai scontata una vittoria con largo margine per Rafael Correa (che dovrebbe aggiudicarsi quasi il 60% dei voti) nei confronti del multimiliardario Alvaro Noboa, che nelle scorse settimane sembrava favorito.
Definito dal Corriere della Sera come "l’amico di Chavez", Correa rappresenta la parte progressista del paese, ed il successo è dovuto probabilmente al suo ricco programma sociale che prevedeva interventi sul lavoro, il diritto alla salute, la giustizia sociale ed un piano di edilizia popolare.
Assicurato anche un maggior coinvolgimento poltico della comunità indigena.
Dall’altra parte Noboa prometteva di attirare in Ecuador gli investimenti degli imprenditori stranieri che si sarebbero fidati di un collega, più di quanto avrebbero potuto fidarsi di un candidato definito "populista".
Caratterizzato da notevole instabilità politica (otto presidenti in 10 anni) l’Ecuador con questo voto pare aver voltato pagina, infatti, il nuovo Presidente ha confermato la creazione di un’assemblea costituente per arrivare ad una profonda riforma politica del Paese.
Nei confronti degli Usa Correa ha già dichiarato di non voler firmare il TLC (Tratado de Libre Commercio) ed ha già annunciato la chiusura di una base americana anche se, il fatto che l’Ecuador adotti da sei anni come moneta ufficiale il dollaro, non fa presagire un netto distacco dagli Usa, se non altro per motivi tecnici.

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