L’Iraq con il suo esercito

Gli Stati Uniti hanno formalmente  trasferito il controllo  del nuovo esercito iracheno al governo del primo ministro Nuri Al Maliki.
Al momento il trasferimento ha riguardato una delle dieci divisioni dell’esercito.
Progressivamente anche le altre verranno passate al governo nazionale al fine di  permettere a quest’ultimo di contare su una forza complessiva di circa  115.000 militari, ripartiti tra aeronautica, esercito e marina.
Dal punto di vista logistico le forze armate irachene continueranno a dipendere dagli Stati Uniti in tutto o quasi.

Washington intende, con la massima determinazione, uscire dal pantano iracheno trasferendo le competenze operative ai soldati di Bagdad per poter liberare  gran parte dei 145.000 uomini oggi impegnati in Iraq.

Non sarà facile. Anche nel giorno del passaggio delle consegne 39 persone sono state uccise in  varie parti dell’Iraq, gran parte delle quali a Bagdad, intorno alla iperprotetta Green Zone.

Intanto le divisioni all’interno del Parlamento Iracheno esprimono un contrasto sempre più profondo tra le diverse fazioni, in particolare tra sciti e sunniti facendo, di conseguenza, aumentare le probabilità  di una divisione politica dell’Iraq.

Fonte: Il Manifesto dell’8 settembre 2006

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