Israele ribadisce il suo diritto ad attacchi preventivi

Proprio mentre l’Iran avanza a Ginevra, davanti al cosiddetto gruppo P5+1, le sue proposte per giungere ad una soluzione diplomatica della questione del nucleare, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha colto l’occasione della sua visita al memoriale della guerra della Yom Kippur per riaffermare la dottrina israeliana secondo la quale lo Stato ebraico ha … continua a leggere

La Russia salva la pace in Medio Oriente, ma fino a quando?

La posizione della Russia in difesa della Siria sta per ora impedendo lo scoppio di una nuova guerra in Medio Oriente: occorre dirlo chiaramente. Sicuramente ha pesato sul momentaneo rinvio di Obama l’infortunio parlamentare di Cameron in Inghilterra, che dimostra una volta di più che di per sé i popoli anglosassoni non sono affatto interessati … continua a leggere

Le sanzioni Usa all’Iran e i conflitti del Medio Oriente

Prevedibilmente, nelle prossime ore verranno riprese con enfasi le roboanti affermazioni anti-israeliane nell’ormai rituale “Quds Day”, la giornata internazionale dedicata all’occupazione israeliana di Gerusalemme, pronunciate dal neo-presidente iraniano Rouhani, il cui successo elettorale è stato subito semplicisticamente etichettato come quello di un “moderato”. Già avevamo avvertito che questa figura di religioso rappresenta piuttosto la continuità … continua a leggere

Il presidente iraniano Rouhani e la “linea rossa” israeliana

Lo scorso dicembre, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, aveva affermato che l’Iran stava per avvicinarsi a quella "linea rossa" da lui indicata nel discorso alle Nazioni Unite del settembre 2012 come invalicabile per lo Stato ebraico, vale a dire il raggiungimento di una quantità di uranio arricchito sufficiente per produrre una testata bellica nucleare. … continua a leggere

Gli armamenti Usa aumentano il rischio di guerra in Medio Oriente

L’amministrazione Obama ha dato via libera pochi giorni fa alla vendita di armamenti avanzati, per un valore di 10 miliardi di dollari, destinati all’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e ad Israele: nel caso dello Stato ebraico, poi, gli Usa attivano contestualmente un linea prestito di 3 miliardi di dollari per finanziare gli acquisti.Andiamo a … continua a leggere