Verità sulla pandemia, il Milite Ignoto di oggi

Come forse qualcuno di voi saprà, ricorre in questi giorni il centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto da Aquileia all’Altare della Patria a Roma: un evento che mobilitò centinaia di migliaia di Italiani, di stazione in stazione, al passaggio del feretro del soldato sconosciuto, simbolo degli oltre seicentomila caduti italiani della Prima Guerra Mondiale.

I caduti della pandemia sono invece probabilmente noti quanto meno per nome, cognome, età e data di morte. Ma manca ancora oggi la verità su quanti di loro sono effettivamente stati vittime del virus, di errati interventi terapeutici o di pregresse malattie. Sappiamo che avventati provvedimenti governativi, di un governo che con ogni evidenza era giunto impreparato all’evento e aveva perso la testa, vietarono frettolosamente le autopsie, per cui restano ancora oggi forti dubbi sulla corretta attribuzione dei decessi.

Questo almeno è quello che si può ricavare oggi da fonti non sospette in merito ai numeri che sono stati forniti per mesi, come bollettini di guerra: il recente, discussissimo report dell’Istituto Superiore di Sanità; il ben noto documento dell’Avvocatura di Stato presentato ai magistrati di Bergamo che conducono l’inchiesta sulle vittime della prima ondata pandemica in Lombardia. Documenti entrambi che sollevano seri dubbi sull’attendibilità delle cifre finora rese pubbliche.

Ampie zone d’ombra, come bene ha documentato la trasmissione di Presa Diretta “Il virus perfetto”, gravano ancora sulle responsabilità tecniche e politiche dei massimi decisori italiani nella gestione della pandemia: su quanto le loro inadempienze possano aver aggravato il decorso dell’epidemia nel nostro Paese. Per tacere, dati i procedimenti giudiziari in corso, sui numerosi episodi di corruzione che vengono a galla sulla gestione degli interventi effettuati nell’emergenza. Mentre possiamo ricordare, tra le costose inutili follie dei nostri governi, la beffa dei famosi banchi a rotelle, che vengono ora rottamati, dopo essere risultati fra l’altro non a norma…

La stessa opacità riscontriamo ancora oggi su fatti importanti: quante persone vaccinate stiano riprendendo il virus e quante di esse ne muoiano; sul fatto che i positivi ai tamponi siano effettivamente portatori sani o meno del virus; sul fatto che le persone vaccinate siano esse a loro volta portatrici o meno del virus; sull’effettiva copertura temporale dei vaccini, eccetera.

Una recentissima pubblicazione scientifica, per citare un solo caso, comparsa sull’autorevole rivista Cell Discovery, dell’editore scientifico Nature, non sospettabile quindi di novaxismo, segnala effetti pericolosi per la salute umana, conseguenti all’assunzione dei vaccini 1: nessun responsabile tecnico o politico sembra volerne discutere in pubblico – una congiura del silenzio che nel Paese di Galileo Galilei e di Giordano Bruno ha un sapore davvero troppo amaro.

Sono elementi di verità sui quali dovrebbe da tempo svolgersi un dibattito sereno, aperto e spassionato. Ancor più stabilire questi elementi si rivela necessario in vista dei prossimi mesi, nei quali si giocheranno partite fondamentali: sulla terza dose, sull’obbligo vaccinale, sul destino del green pass, e soprattutto sulla proroga dello stato di emergenza – aspetto quest’ultimo che solleva forti interrogativi sul piano costituzionale, e che potrebbe ampliare significativamente l’area del dissenso.

Sono decisioni infatti che mettono in questione ancora una volta elementi fondamentali del sistema di garanzie costituzionali a presidio delle libertà individuali e collettive nella nostra Repubblica.

Non contribuisce al clima di serenità, che sarebbe indispensabile favorire in ogni modo nel Paese (il clima corale, per intendersi, che accompagnò il passaggio della salma del Milite Ignoto) il fatto che invece dalle massime autorità dello Stato vengano ripetute dogmatiche condanne della critica sia politica che scientifica, basi queste irrinunciabili della libertà.

La verità su quanto è accaduto e accade ancora in Italia è il Milite Ignoto che ogni Italiano degno di questo nome dovrebbe accompagnare con i suoi pensieri ed il suo impegno: è ciò che dovremmo pretendere venga portato ogni giorno all’Altare della Patria da chi governa l’Italia. E soprattutto consegnato all’Altare della Patria più importante, quello che ognuno di noi dovrebbe religiosamente custodire nell’intimo della propria coscienza di cittadino della Repubblica Italiana.

L’ombra sua torna ch’era dipartita venne scritto sull’affusto di cannone che recava il Milite Ignoto: torni a noi la verità, grazie a questi terribili sacrifici di vite umane innocenti. Allora, così come i seicentomila caduti della Grande Guerra, anche i caduti della pandemia non saranno morti invano.

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Note
  1. Jiping Liu et alii, Comprehensive investigations revealed consistent pathophysiological alterations after vaccination with COVID-19 vaccines, Cell Discovery (2021)7:99 https://doi.org/10.1038/s41421-021-00329-3, pubblicato il 26 ottobre 2021