A chi la responsabilità dell’abbattimento dell’Ukraine Air Flight 752?

Nell’intento di favorire un’informazione indipendente sulla situazione mediorientale, pubblichiamo l’articolo inchiesta di un esperto di intelligence, guerra elettronica ed antiterrorismo, Philip M. Giraldi, comparso sull’American Herald Tribune e poi ripreso dal sito canadese GlobalResearch.

Non tutto è stato spiegato

L’affermazione che il maggiore generale Qassem Soleimani fosse un “terrorista” in missione per compiere un attacco “imminente” che avrebbe ucciso centinaia di americani si è rivelata una bugia, quindi perché dovremmo credere a quanto ci viene detto nei recenti sviluppi in Iran e Iraq?

Il volo 752 Ukraine International Airlines in partenza dall’aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran la mattina dell’8 gennaio con 176 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo è stato abbattuto dalle difese aeree iraniane, cosa che il governo della Repubblica islamica ha ammesso, ma la storia potrebbe essere più complessa, se aggiungiamo la guerra elettronica condotta dagli Stati Uniti e forse dal governo israeliano.

In effetti, le difese aeree iraniane erano in allerta, temendo un attacco americano a seguito dell’assassinio di Soleimani da parte del governo degli Stati Uniti il ​​3 gennaio e del successivo attacco missilistico di ritorsione da parte dell’Iran diretto contro due basi statunitensi in Iraq. Nonostante la tensione e l’escalation militare, il governo iraniano non ha chiuso lo spazio aereo del paese. I voli civili erano ancora in partenza e in arrivo a Teheran, quasi certamente un errore di valutazione da parte delle autorità aeroportuali. Inspiegabilmente, gli aerei civili hanno continuato a decollare e ad atterrare anche dopo che il volo 752 è stato abbattuto.

Cinquantasette dei passeggeri sul volo erano canadesi di origine iraniana, cosa che ha spinto il primo ministro canadese Justin Trudeau a puntare il dito sia contro il governo iraniano per la sua disattenzione che contro Washington, osservando con rabbia che l’amministrazione Trump aveva deliberatamente e incautamente cercato di «intensificare le tensioni» con l’Iran con un attacco vicino all’aeroporto di Baghdad, incurante dell’impatto sui passeggeri e sugli altri civili nella zona.

Accecamento delle comunicazioni militari iraniane

Ciò che sembra essere dipeso da una serie di giudizi errati e di errori umani, tuttavia, include alcuni elementi che devono ancora essere spiegati. Secondo quanto riferito, l’operatore missilistico iraniano ha subito un notevole “disturbo” ed il transponder degli aerei si è spento ed ha smesso di trasmettere diversi minuti prima che i missili fossero lanciati. Ci sono stati anche problemi con la rete di comunicazione del comando di difesa aerea iraniano, fatti che potrebbero essere fra loro correlati.

L’interferenza elettronica, proveniente da una fonte sconosciuta, ha fatto sì che il sistema di difesa aerea dovesse essere attivato manualmente, basandosi quindi sull’intervento umano per il tiro. Ciò vuol dire che un operatore doveva dare una rapida valutazione del pericolo, in una situazione di pressione in cui aveva solo pochi istanti per reagire. Lo spegnimento del transponder, che avrebbe automaticamente segnalato all’operatore e all’elettronica del sistema Tor che l’aereo era civile, portava automaticamente a concludere che si trattava di un velivolo ostile. L’operatore, essendo informato in particolare sulla possibilità che fossero in arrivo missili da crociera (Cruise) americani, ha quindi sparato.

I due missili che hanno abbattuto l’aereo provenivano da un sistema di fabbricazione russa, designato come SA-15 dalla NATO e chiamato Tor dai russi. I suoi otto missili sono normalmente montati su di un veicolo cingolato. Il sistema include sia un radar di rilevamento e tracciamento degli obiettivi, sia un sistema di lancio indipendente, che include la funzionalità Identification Friend or Foe (IFF) in grado di leggere i segnali di chiamata ed i segnali del transponder, per prevenire incidenti. Dato ciò che è accaduto quella mattina a Teheran, è plausibile supporre che qualcosa o qualcuno abbia interferito deliberatamente sia con le difese aeree iraniane sia con il transponder dell’aereo, probabilmente come parte del tentativo di creare un incidente aereo che la cui responsabilità sarebbe stata ovviamente attribuita al governo iraniano.

Il sistema di difesa Tor SA-15 utilizzato dall’Iran ha una grande vulnerabilità. Può essere hackerato o “falsificato”, consentendo a un intruso di simulare un utente autorizzato e assumere il controllo del sistema. Secondo quanto riferito, la Marina e l’Aeronautica degli Stati Uniti hanno sviluppato tecnologie «che possono ingannare i sistemi radar nemici con obiettivi falsi e ingannevolmente mobili». Ingannare il sistema significa anche ingannare l’operatore. Il Guardian ha anche riferito in modo indipendente come le forze armate statunitensi sviluppino da tempo sistemi in grado di modificare a distanza l’elettronica e l’acquisizione del bersaglio dei sistemi missilistici di cui dispone l’Iran.

La stessa tecnologia può, naturalmente, essere utilizzata per alterare o persino mascherare il transponder di un aereo di linea civile, in modo tale da inviare informazioni false sulla sua identità e posizione. Gli Stati Uniti hanno capacità di guerra informatica ed elettronica idonee a bloccare ed alterare i segnali relativi sia ai transponder di un aereo di linea che alla difesa aerea iraniane. Israele presumibilmente ha la stessa capacità.

I ragazzi ricchi di Tehran

Joe Quinn di Sott.net ha poi preso in considerazione anche la questione delle foto e delle riprese video apparse sul New York Times e altrove, che mostrano il lancio del missile iraniano, l’impatto con l’aereo e i resti dopo l’incidente, inclusi quelli del missile. I servizi sono apparsi il 9 gennaio, in un account Instagram chiamato Rich Kids of Tehran. Quinn si chiede come mai i Rich Kids si trovassero in «una zona residenziale a basso reddito alla periferia della città [vicino all’aeroporto] alle 6 del mattino dell’8 gennaio con telecamere puntate sulla parte destra del cielo in tempo per catturare un missile che colpisce un aereo passeggeri ucraino …?»

Mettendo insieme i Rich Kids e le capacità di guerra elettronica appena ricordate, tutto ciò suggerisce un evento premeditato e attentamente pianificato di cui l’assassinio di Soleimani era solo una parte. Ci sono state manifestazioni in Iran a seguito dell’abbattimento dell’aereo: in esse si incolpa il governo per la sua inettitudine.

La gente in strada chiede chiaramente quello che è l’obiettivo a lungo perseguito dagli Stati Uniti e da Israele, ovvero il “cambio di regime”. Se non altro, l’Iran, che è stato generalmente considerato come la vittima dell’omicidio di Soleimani, viene ora rappresentato da gran parte dei media internazionali semplicemente come un altro attore privo di principi e con le mani sporche di sangue. C’è ancora molto da spiegare sull’abbattimento del volo 752 Ukraine International Airlines.

 

Philip M. Giraldi è un ex specialista della CIA per l’antiterrorismo, ufficiale dell’intelligence militare che ha prestato servizio per diciannove anni all’estero in Turchia, Italia, Germania e Spagna. Era il capo stazione CIA durante le Olimpiadi di Barcellona nel 1992 ed è stato uno dei primi americani ad entrare in Afghanistan nel dicembre 2001. Phil è direttore esecutivo del Council for the National Interest, un gruppo di difesa con sede a Washington che cerca di incoraggiare e promuovere una politica estera americana in Medio Oriente coerente con i valori e gli interessi americani. Collabora frequentemente con Global Research.

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