I supereroi più veri della Terra: gli Ultimates di Mark Millar

Di solito, quando penso ad un fumetto di supereroi, penso subito agli Ultimates di Mark Millar. Ad essere sinceri, quando penso ad un fumetto di supereroi la metà delle volte è sempre qualcosa di Mark Millar, ma questa storia è forse il canone per le storie rivolte ad una nuova generazione di lettori.

Nel 2002 Mark Millar ricreò insieme all’eccellente Brian Hitch il supergruppo più famoso dell’universo Marvel, i Vendicatori, per il nuovo universo Ultimate. Nacquero così gli Ultimates.
Il ciclo delle storie di Millar (ovvero dei primi 27 volumi) è stato raccolto in italia in 4 volumi che raccolgono i due archi narrativi Ultimates 1 e 2.
La recensione segue la pubblicazione italiana.
        Ultimates 1 – Super Umano racconta di come i primi supereroi si siano riuniti nel progetto guidato da Nick Fury per la costituzione del primo gruppo di supereroi. Dall’ultima missione di Capitan America durante la Seconda Guerra Mondiale ad Hank Pym, lo scienziato che ha portato a termine l’esperimento che lo rende Giant-Man.
Un gruppo che non nasce affiatato e coeso; Thor non vuole collaborare con una squadra tanto legata al governo americano ed alla sua politica imperialista, mentre Bruce Banner è sempre più emarginato dagli altri membri poiché non riesce a dare risultati nella sua ricerca sul supersoldato, di cui Capitan America è l’unico esito positivo. Una volta che l’eroe del Conflitto Mondiale entra a far parte del gruppo, Banner comincia a sentirsi inutile e sottovalutato, cosicché spinto dalla frustrazione ricorrerà all’unica risorsa che ha per non sentirsi insignificante: Hulk. La prima minaccia per gli eroi è il gigantesco mostro verde e un piccolo problema di ego.
        Ultimates 1 – Sicurezza Nazionale è finalmente la prima epica battaglia che il gruppo affronta. Qualcosa di inquietante emerge, spinto allo scoperto dalle operazioni segrete a cui i nuovi membri Vedova Nera, Occhio di Falco, e i mutanti Quicksilver e Scarlet, stavano lavorando. Una razza aliena si sta impossessando del pianeta, ma quando i nostri se ne accorgono è già troppo tardi. L’intera squadra andrà pericolosamente incontro al pericolo e solo il miracolo di un dio potrà salvare l’intero sistema solare dalla distruzione.
        In Ultimates 2 – Dei e Mostri comincia l’ultimo ciclo di Millar, che vedrà infittirsi la trama fino allo scioglimento finale nel volume successivo. È in atto un diabolico piano per distruggere il supergruppo. Prima viene rivelata l’identità di Hulk, alias Bruce Banner, autore nel primo volume della strage di ottocento civili e che è stato protetto segretamente. L’opinione pubblica vuole un processo che si concluderà con la pena di morte. Il secondo bersaglio è Thor, il quale crede in una manipolazione della realtà da parte del suo fratellastro Loki, ma che agli occhi del gruppo viene rivelato come un uomo con un esaurimento nervoso che ha rubato tecnologia norvegese che gli fornisce i suoi poteri. Ci vorranno tutte le forze sul capo per catturarlo. Infine Hank Pym continua la sua discesa dall’olimpo dei supereroi. Cacciato dal gruppo per il maltrattamento della moglie, rifiutato come scienziato, si unisce ad un ingenuo gruppo di supereroi secondario e del tutto inesperto, che gli farà solo capire quanto ancora è stato capace di scendere in basso.
        Ultimates 2 – Il giorno dell’indipendenza è il capitolo finale. L’opera dei nemici dell’America si sta ultimando. La famiglia di Clint Barton, alias Occhio di Falco viene uccisa e lui catturato per estorcere preziosi codici segreti. Ironman viene tradito dalle sue debolezze e Capitan America viene accusato e imprigionato per lo sterminio della famiglia di Barton. Troppo tardi sarà chiaro chi era la talpa, perché la base degli eroi, Il Triskelion, è già stata attaccata, Nick Fury mutilato di un braccio, i nuovi Giant-men uccisi ed Hank Pym arruolato nelle fila dei nemici con i suoi robot Ultron. A questo punto solo la più acerrima delle battaglie potrà determinare l’esito della vittoria tra gli eroi e i supercattivi che il malvagio Loki ha appoggiato per l’attacco letale al potere.

Non è facile dirigere la regia di un fumetto che ha per protagonisti circa undici personaggi di grande personalità. Parlo di regia perché questo fumetto scorre con il ritmo di una pellicola cinematografica e con l’efficacia di una visione animata. Non è facile prendere le redini di un supergruppo già famoso, con anni di storie alle spalle e modernizzarlo. Non era per nulla facile, ma che lo dico a fare? In fondo questo compito è toccato a Millar e non poteva andare meglio.
Si può affermare che questo capolavoro è al di sopra delle altre storie scritte sui famosi gruppi di supereroi per almeno due valide ragioni. La prima è che ogni personaggio ha il suo giusto spazio, cosa niente affatto indifferente quando solitamente capita spesso di enfatizzare o preferire alcuni eroi rispetto ad altri, talvolta solo per la loro appariscente forza scenica nei combattimenti. La seconda è che emergono naturalmente i caratteri e gli aspetti di ogni protagonista. Non stiamo parlando dell’approfondimento psicologico che tanto facilmente molti autori trasformano in turbamenti psicologici, tormenti che si sfogano in mute didascalie o in esasperate lotte e dialoghi. No, un maestro come Millar sa come dirigere un’opera corale.

Mark Millar intesse relazioni fra i supereroi trattandoli finalmente da esseri umani con poteri, quindi innanzitutto vittime delle loro passioni, inclinazioni, debolezze. I suoi eroi sono capaci di innamorarsi, annoiarsi, irritarsi, invidiare, pensare e agire in maniera realistica, veritiera, ricca e diretta come una lite fra condomini o una difficile relazione di coppia. Non era mai stato così appassionante assistere alle vicende dei supereroi come a quelle di una famiglia estesa e problematica. Gli stessi sentimenti come l’ira, la complicità, il tradimento non erano mai stati così ricchi di possibilità come in queste storie.
Lo stesso lettore si sente parte perfettamente della vicenda, perché empatizza con una semplicità incredibile con i protagonisti. E mentre tutti ormai consideravamo il carattere umano solo come un banale e squallido teatrino emotivo Millar ci riporta in vita una vicenda in cui il più ingenuo dei sentimenti non potrà mai essere vissuto in maniera ordinaria.
Il fatto che l’essere umano esiste da secoli non ha ancora reso l’animo umano un fatto ordinario. Di questo Millar non si dimentica, sia che parli dalla bocca di un alieno, sia che racconti storie fantasticamente proiettate nel futuro, sia che faccia ragionare un uomo del 1945.

Il rapporto con i media, con la popolazione civile, con il governo, i vividi dialoghi, diretti e veraci che tengono in piedi l’intero colosso senza la necessità di una sola didascalia, in questo fumetto è tutto perfetto, perché i supereroi esistono. Non è una frase ad effetto, ma l’affermazione di un’esperienza lunga 752 pagine.
Questo capolavoro dovrebbe togliere i dubbi a chi ritiene i fumetti solo un genere letterario di fantasia ed evasione, mentre offre un’avventura diversa per forme, ma uguale a noi nei suoi significati.
Il vero sfogo che una mente trova in queste storie non è l’assaporare il gusto e la visione di superpoteri, ma scoprire un nuovo modo di sentirsi umani.

Inevitabile e doveroso è spendere due parole sul celestiale Brian Hitch. Con questa opera curata minuziosamente egli si proclama indiscusso artista dei fumetti.
La sua capacità di ritrarre fisionomie, dinamiche di battaglia, scenari ed effetti è sublime. Ogni dettaglio è curato, ogni espressione viva.
La narrazione fitta e intensa si distende sempre dopo alcune pagine con il respiro di una grande scena a tavola unica.
Le sue battaglie sono davvero incredibili, di grande effetto.
Basti la sua opera ad elogiare ed incoronare la sua maestria laddove, nell’apice dello scontro fra le fazioni, disegna una vignetta ad otto pagine, qualcosa che fa girare la testa solo per guardarla interamente.
Ha regalato un lavoro di straordinaria bellezza al mondo.

Quando qualcuno mi chiede di consgiliargli un fumetto di supereroi penso agli Ultimates.
Subito dopo un sentimento di stima e di sottile malinconia mi assale, perché forse nessuno saprà fare di meglio con questi personaggi tutti insieme.
Forse ci sarà ancora qualcuno che saprà ricordarci che i supereroi sono solo degli uomini con l’ambizione di diventare eroi avvalendosi dei propri poteri. Ma chi risveglierà ancora in noi, esseri umani reali, la sensazione astratta ma assoluta, di trovarsi dalla stessa parte della barricata, da questo lato del mondo, su questa facciata della pagina dove si combatte aspirando al glorioso bene?
Grazie a Mark Millar e Brian Hitch per averci fatto incontrare da uomini con gli eroi.

ULTIMATES – MARVEL OMNIBUS
storia di Mark Millar, disegni di Brian Hitch
Panini Comics, 2014, € 59,00

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