Un comando Usa in Giordania prepara l’intervento in Siria

Secondo il ben informato sito web Debka, notoriamente vicino all’intelligence israeliana, il 17 agosto scorso il generale Usa Martin Dempsey avrebbe inaugurato un comando avanzato dipendente dallo U.S. Central Command, competente come si sa per il Medio Oriente "allargato", composto allo stato da 273 ufficiali statunitensi.
Il comando ha sede in un bunker presso Amman in Giordania ed è in collegamento con i comandi delle forze aeree di Israele, Giordania e Arabia Saudita, in attesa da parte del presidente Usa Barack Obama di un ordine, dato per imminente nell’arco di due-tre settimane, della attivazione di una no-fly zone (area di interdizione armata al volo) almeno parziale sui cieli della Siria.
Già da tempo era noto il pre-posizionamento di oltre 1.000 soldati americani in Giordania, di uno squadrone di cacciabombardieri F-16 e di un numero imprecisato di batterie di missili anti-missile Patriot lungo i confini della Giordania, presso alcune basi e intorno alla capitale.
L’intesificazione della campagna mediatica che in questi giorni si va concentrando sul presunto impiego da parte del regime siriano di armi chimiche sembra chiaramente preludere all’avvio di una campagna di intervento simile a quelle già verificatesi nel caso dell’Iraq e della Libia.
Le variabili principali in questo caso sono i ricorrenti interventi armati israeliani sia in Siria che in Libano e la ripresa di attentati in quest’ultimo paese.
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