Nuovi sviluppi del gigantesco piano edilizio di Israele nei Territori Occupati

L’apposito ministero israeliano che si occupa della costruzione delle abitazioni in Israele ha pubblicato sabato scorso un bando per la costruzione di 1.028 abitazioni che saranno edificate nella Cisgiordania e a Gerusalemme est, come parte del gigantesco piano abitativo di oltre 6.000 unità abitative in tutto il Paese.
Secondo la dichiarazione ufficiale del ministro, 500 case saranno costruire ad Har Homa nella zona sud di Gerusalemme, sui territori occupati nel 1967 durante la Guerra dei Sei Giorni; 348 a Betar Illit nella Cisgiordania e 180 a Givat Ze’ev che si trova tra Gerusalemme e Ramallah. Tutte queste abitazioni dovrebbero essere completate entro un anno.
Si tratta di un ulteriore passo intrapreso dallo Stato ebraico come ritorsione nei confronti dei Palestinesi dopo il successo ottenuto con l’ingresso nell’Unesco, lo scorso ottobre, commenta il quotidiano israeliano Haaretz.
La decisione israeliana di continuare ad edificare abitazioni nei territori occupati, in spregio agli accordi di Oslo, era stata già manifestata lo scorso settembre, con l’approvazione di un primo blocco di 1.000 abitazioni a Gilo, un sobborgo di Gerusalemme.
Questa decisione è stata criticata da molti leader occidentali, come ha fatto anche in questa occasione la cancelliera tedesca Angela Merkel, senza per altro che sia stata adottata alcuna misura internazionale nei confronti dello Stato ebraico.
Print Friendly, PDF & Email