L’ILO documenta i drammatici effetti della crisi sui lavoratori

L’International Labour Organization ha presentato lo scorso 31 ottobre l’annuale World of work report 2011: Making markets work for jobs, il rapporto sulla situazione mondiale del cosiddetto "mercato del lavoro", uno studio assai importante per comprendere gli effetti della crisi economico-finanziaria sulle persone comuni. Lo studio, assai ampio e documentato, è scaricabile gratuitamente dal sito dell’ILO (www.ilo.org).
Approssimativamente, nei prossimi due anni occorrerebbero 80 milioni netti di nuovi posti di lavoro a livello mondiale per riportare la situazione occupazionale mondiale al livello precedente la crisi (27 milioni nelle economie avanzate e il resto nei Paesi emergenti ed in via di sviluppo). Alla luce dell’attuale rallentamento della crescita, sembra che l’economia mondiale sarà in grado di crearne soltanto metà; e si ritiene che prima del 2016 i livelli occupazionali non saranno in grado di riportarsi a quelli precedenti la crisi attuale.
Il rapporto evidenzia gli effetti socio-politici di questa situazione: nel 40 per cento dei 119 paesi di cui è stato possibile stimare i dati, il rischio di sommovimenti sociali è cresciuto significativamente rispetto al 2010; inoltre, il 58 per cento dei Paesi dimostra un aumento rilevante della percentuale di popolazione che dichiara un peggioramento del proprio standard di vita e, contemporaneamente, la fiducia nella capacità dei governi nazionali di affrontare la situazione si è ridotta alla metà.
Possiamo quindi concludere che si riaffaccia alla storia mondiale quella "questione sociale" che si riteneva confinata alla prima metà del XX secolo.
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