101 storie sull’Islam

"Le alleanze tra paesi culturalmente affini stanno sostituendo i blocchi prodotti dalla Guerra fredda, e le linee di faglia tra le civiltà stanno diventando i principali punti di conflitto dello scacchiere internazionale". Così, nel 1996, Samuel Huntington definiva il suo assioma del Clash of Civilization, come fondamento del futuro dei rapporti internazionali nell’epoca della globalizzazione. Eppure la primogenitura del concetto di "scontro di civiltà" spetta in realtà ad uno dei maggiori orientalisti del Ventesimo secolo, l’anglo-americano Bernard Lewis, grande studioso del mondo islamico e della sua "rabbia".
Per nostra fortuna, crediamo, questa interpretazione dei rapporti fra Occidente e mondo islamico, che si è diffusa in tutto l’Occidente al seguito degli avvenimenti bellici che infuriano in Medio Oriente da ormai un ventennio, trova spesso nella vecchia Europa dei fondamentali distinguo, quando addirittura non viene motivatamente respinta. Lo dimostra proprio questo libro, raffinato e profondo, che, pur riuscendo a mantenersi sempre di piacevolissima e scorrevole lettura, spiega meglio di tanti trattati e manuali che le grandi differenze fra Islam e Occidente non escludono affatto la possibilità di un dialogo, di uno scambio e di un confronto che non potrebbero che rivelarsi, come già accaduto in passato, feconde per lo sviluppo dell’intera umanità oltre che essenziali nel ridurre le possibilità di conflitto.
La vasta conoscenza dei testi e delle fonti della civiltà musulmana che Jacovella mostra in ognuno dei suoi preziosi brani ci indica infatti le molte vie sulle quali l’Oriente islamico e l’Occidente europeo si sono incontrati oltreché contrapposti, mette in luce l’inconsistenza di molti pregiudizi che nutriamo nei confronti di quel mondo e permette di cogliere, al di là delle differenze sostanziali, anche la presenza di sostrati comuni, come quello della koiné mediterranea che sovente riaffiorano ancora nella modernità proponendo antichi comuni linguaggi, usanze, stili di vita. Religione, filosofia, poesia, fino alla passione per lo studio, i libri e le biblioteche (le "bibliovite", dice l’Autore), ma anche i viaggi ed il cibo sono tutti spunti per brevi, dense e lampeggianti narrazioni che ci illuminano su questo mondo a noi in particolare così vicino e tuttavia ancora così culturalmente remoto.
Speciale merito di questo libro è, secondo noi, anche il fatto che, proprio quando si tende a vedere nella moderna revanche de Dieu dell’islamismo l’origine del pericolo fondamentalista con tutti i suoi corollari politici, Jacovella riporta invece moltissimi riferimenti diretti dai testi musulmani alla figura del Cristo, che rivelano la diversa ma non per questo meno significativa prospettiva con cui il Logos ha parlato anche alle coscienze di altri popoli fisicamente vicini alla fonte della predicazione cristiana e così strettamente connessi alla tormentata storia della Palestina. In tal modo siamo intelligentemente e insieme rispettosamente sollecitati a comprendere come, al contrario di quello che il materialismo contemporaneo continua a sostenere, il terreno della ricerca spirituale e della esperienza del divino rappresentano il solo luogo, immateriale ma concreto, dove gli uomini, restando se stessi, con le proprie convinzioni e le proprie libere scelte, e dunque con le proprie diversità, possono comunque in ogni istante incontrarsi e amabilmente discorrere delle cose supreme, come fanno i molti nobili personaggi di queste bellissime 101 storie sull’Islam.

A. Jacovella, 101 storie sull’Islam che non ti hanno mai raccontato, Newton Compton, Roma 2011

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