Crescente tensione tra Israele, Gaza e il Libano

Secondo il comando delle forze armate libanesi, lunedì scorso due cacciabombardieri israeliani hanno sorvolato a bassa quota Beirut e le aree settentrionali e meridionali del paese. Si tratta di violazioni evidenti della risoluzione delle Nazioni Unite 1701, per altro non nuove da parte dello Stato ebraico: sempre secondo le autorità militari libanesi, Israele ne avrebbe infatti compiute almeno 7.000 dopo la fine del conflitto nel luglio 2006.
L’episodio merita tuttavia una particolare attenzione in relazione alle esercitazioni a fuoco compiute da due grandi unità israeliane ai primi di dicembre, che simulavano un conflitto con Hezbollah nel sud del Libano, ed alla recente scoperta di due postazioni di telecamere che gli israeliani avevano installato sui monti Sannina e Baruk, in grado di monitorare Beirut, l’area a sud-est della capitale e la parte orientale della valle della Bekaa, tutte di particolare interesse strategico in caso di conflitto.
Anche sul fronte di Gaza è in atto una notevole intensificazione degli attacchi israeliani contro Hamas, che hanno prodotto il maggior numero di vittime fra i combattenti e fra i civili palestinesi dalla fine dell’operazione Cast Lead. Particolarmente preoccupanti a questo proposito anche le minacciose dichiarazioni del vice-ministro della difesa israeliano, Matan Vilnai, che, proprio in relazione agli avvenimenti di Gaza, ha detto che Hamas sta trasformando Gaza in un "vero e proprio ascesso" e che, invece di preoccuparsi della popolazione, punta alla "conquista di Gerusalemme", ragione per cui le forze armate israeliane intendono impegnarsi a fondo prima che la situazione si trasformi in un disastro.
Significativo anche il fatto che il governo israeliano sembra respingere qualsiasi possibilità di miglioramento delle sue relazioni con la Turchia, rifiutandosi di presentare le scuse formali che il governo turco chiede come precondizione per la normalizzazione dei rapporti, dopo l’attacco alla Freedom Flottilla che ha causato la morte di otto cittadini turchi e di uno americano lo scorso maggio.

Print Friendly, PDF & Email