Italia – Russia: un rapporto da approfondire

La politica estera dell’Italia ed in particolare i rapporti bilaterali italo russi costituiscono da tempo elemento di riflessione e di analisi. La Russia, come tutti sappiamo, deriva dalle ceneri dell’ex impero sovietico (URSS). Malgrado il distacco delle altre ex repubbliche sovietiche, malgrado la disastrosa crisi economica degli anni ’90, la repubblica federale russa rimane uno degli attori principali nel contesto della geopolitica mondiale. Tanto più, da quando un oscuro funzionario dell’ex KGB, Vladimir Putin, è divenuto il leader del paese.
In Italia molti si interrogano se sia opportuna una politica di collaborazione con la Russia che tende ad essere sempre più stretta e ad ampliare i settori di reciproca focalizzazione: dall’energetico, che rimane strategico, ad altri settori economici (banche, autotrasporti, meccanico, tessile, ecc.) fino a giungere a intese diplomatiche di peso internazionale. Politica che potrebbe porre l’Italia in contrasto con altri paesi "atlantici": USA, Germania, Gran Bretagna, Francia (si veda articolo di F. Venturini sul Corriere).
Emanuele Severino si esprime a favore dell’asse Europa Russia, ed in tal caso il rapporto preferenziale finora accordato all’Italia costituirebbe un modo per agevolare l’integrazione dei due soggetti. Secondo l’esimio filosofo l’integrazione Europa Russia costituirebbe un elemento di rafforzamento della cooperazione tra Europa (in senso più ampio) e gli Stati Uniti. Ma tra pari, non come avviene oggi dove gli stati del continente europeo continuano ad essere relegati, nei fatti, alla condizione di stati satellite della superpotenza americana. Ciò in quanto la Russia porterebbe in dote all’Europa la disponibilità di risorse minerarie ed energetiche vastissime, un grande mercato, una potenza militare di primo piano. In cambio potrebbe avvantaggiarsi della tecnologia europea, dei suoi mercati finanziari e della sua valuta (euro), dell’alto livello di benessere economico presente nel continente europeo.
Fatte queste premesse, l’integrazione Russia Europa potrebbe costituire l’occasione per un incastro perfetto, grazie alla complementarietà dei due attori.
L’Italia sta giocando una partita importante, fondamentale della sua politica estera. Il nostro avvicinamento alla Russia è inviso dagli USA ma anche dalla stessa Europa, in particolare Gran Bretagna, Francia e Germania, questi ultimi definiti dal prof.. Severino "Il Direttorio" d’Europa. Risulta evidente il fastidio avvertito dal Direttorio nel sentirsi scavalcato dall’Italia. Paese che vorrebbe far parte della menzionata struttura ma che viene escluso dagli altri. Queste considerazioni ora fatte, potrebbero costituire anche una valida chiave di lettura sui pesanti attacchi riservati al Governo e all’Italia in generale da parte dei media internazionali soprattutto anglosassoni.
Il ruolo di apripista, oltre gli indubbi riconoscimenti diplomatici e le positive ripercussioni economiche, potrebbe contribuire ad elevare il nostro paese al rango di "paese strategico" dell’Unione Europea, ma soprattutto permetterebbe al nostro paese di sentirsi forza attiva e di peso nel contesto internazionale, un soggetto più responsabile, meno disponibile (ce lo auguriamo) a delegare le proprie decisioni ad altre potenze, maturo nell’assumersi impegni e responsabilità di non poco conto.

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