Finanza: attenzione a quello che si compra

"Cambiare tutto per non cambiare nulla. Parrebbe questo il copione adottato da molte banche per i loro fondi , venduti come prodotti a basso rischio, ma in realtà carichi di obbligazioni legate  ai mutui di cattiva qualità. Come ha dimostrato il caso di quel prodotto di BNP Paribas, che chiuso e riaperto  dopo un anno sull’onda della crisi  subprime, si trova giusto 12 mesi dopo in perdita del 15 per cento."
Quanto sopra riportato proviene  da una inchiesta de "Il sole 24 ore" che analizza le offerte di risparmio gestito da parte di banche ed altri intermediari finanziari (fondi, assicurazioni, ecc.).
Casi come quello di cui sopra sono stati segnalati anche in altri quotidiani e riviste specializzate.
Purtroppo la grande  diffusione del cosiddetto "risparmio gestito",  consente ai gestori un’ampia libertà di scelta (in genere) nelle opzioni di investimento.
Pertanto, malgrado la formale trasparenza con la quale  gli operatori sostengono di agire, esiste la possibilità effettiva che anche nel fondo che si ritiene "sicuro" siano presenti prodotti non propriamente  consigliabili.
I rischi di questa "finanza fasulla" non solamente legata alle obbligazioni subprime ma anche ad altri prodotti, continuano ad essere presenti e rappresentano un pernicioso pericolo per gli investitori ignari delle problematiche  attualmente esistenti  nei mercati finanziari.
Come già in altre circostanze  sostenuto, penso che il modo per uscire da questo ginepraio sia di riorientare  le proprie decisioni inerenti il patrimonio finanziario personale a favore di strumenti più semplici nella loro struttura e funzionamento, diretti e quindi non gestiti.
Per fare un esempio: se investo il mio danaro in certificati di credito del Tesoro (CCT) so che disporrò di uno strumento che mi darà un tasso di interesse variabile correlato al tasso dei Buoni ordinari del Tesoro (BOT) di facile smobilizzo in qualsiasi momento.
E, cosa importante, non ci saranno "sorprese".

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