La politica del petrolio

Russia, Grecia e Bulgaria hanno siglato l’accordo per la costruzione di un oleodotto lungo 175 miglia che trasporterà il greggio russo fino a un porto della Grecia settentrionale. La pipeline partirà dal porto bulgaro di Burgas sul Mar Nero e arriverà al terminale portuale di Alexandroupolis. La conduttura trasporterà a regime 700 mila barili di petrolio al giorno verso la Grecia, con un potenziale massimo di un milione di barili.
La Russia incrementerà in questo modo la sua rilevanza come fornitore di energia per l’Europa, verso la quale esporta già un terzo del suo petrolio e il 40% del gas naturale.
L’accordo economico ha due importanti ricadute sullo scenario geopolitico mondiale: riduce l’importanza strategica delle ex-repubbliche sovietiche attraversate dagli attuali oleodotti dalla Russia verso l’Europa; farà concorrenza all’oleodotto voluto dagli Stati Uniti per trasportare il gas naturale dell’Azerbaijan verso Grecia e Italia attraverso la Turchia.

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