Iraq: vigilia di una svolta?

Nella sua prima conferenza stampa da quando, un mese fa, ha preso il comando delle forze Usa in Iraq, il generale David Petraeus ha dichiarato di aver bisogno di 2.200 soldati aggiuntivi e di più tempo. E ha messo in guardia sul fatto che neppure questo potrebbe essere sufficiente a garantire il successo.
"Qualunque studente di storia riconoscerebbe che non c’è una soluzione militare a un problema come quello dell’Iraq" ha dichiarato il generale Petraeus, uno degli autori del manuale controinsurrezionale dell’esercito Usa.
Le affermazioni sembrano chiedere un appoggio politico alla sua idea di intraprendere trattative con gli insorti sunniti che causano la maggioranza delle perdite dell’esercito statunitense in Iraq.
Ma nel frattempo richiede più truppe e più tempo, alzando il livello di rinforzi dai 21.500 annunciati da Bush a 27.100 (2.200 combattenti in più con i necessari 2.400 uomini di supporto logistico).
Questo mentre il Congresso, a maggioranza democratica, ha votato una proposta per il ritiro totale delle forze americane dall’Iraq entro l’agosto del 2008, che verrà però bloccata dal veto presidenziale.

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