Un nuovo corso per l’UE?

Il prossimo anno ricorre il cinquantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma. L’Unione Europea si sta preparando all’evento individuando alcuni obiettivi strategici il cui raggiungimento darà nuovo lustro all’UE e – probabilmente – le consentirà di uscire dall’impasse successiva ai referendum di Francia e Olanda, che hanno sostanzialmente arrestato il processo di allargamento.
In una recente comunicazione fatta al Parlamento, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni, la Commissione sottolinea l’importanza di darsi degli obiettivi e, soprattutto, di raggiungerli. Il programma di lavoro annuale per il 2007 si differenzia così dai precedenti in quanto occorre concentrarsi maggiormente sulle priorità per il prossimo anno; si prefigge di modernizzare l’economia europea, riesaminando il mercato unico così da individuare le lacune esistenti e colmarle realizzando politiche ad hoc, combinare politiche volte alla sicurezza dei cittadini comunitari con gli aspetti positivi della libera circolazione delle persone (cosiddetta "flessisicurezza"). Per quanto riguarda i temi ambientali, la Commissione intende proseguire sulla strada già intrapresa, incentivando quanto più possibile l’uso di fonti energetiche alternative anche nell’ottica del rispetto dell’ambiente.
Particolare importanza viene attribuita alla politica estera: la Commissione sottolinea più volte nella Comunicazione la necessità di considerare l’Unione Europea come partner strategico, sia dal punto di vista commerciale che da quello politico. In tal senso verrà elaborato annualmente un documento di strategia per l’allargamento, così da effettuare periodicamente un bilancio su quanto è stato fatto, valutare i progressi realizzati e indicare la strada da percorrere per il futuro. Solo in questo modo – sottolinea il documento – sarà possibile implementare politiche di crescita che consentano all’UE di controllare le proprie risorse interne.
Tale Comunicazione costituisce il naturale prosieguo della Comunicazione della Commissione del marzo 2006 intitolata "Accrescere la fiducia con le azioni", nella cui introduzione così si legge: "L’Europa e i suoi cittadini stanno attraversando un periodo di grandi difficoltà. Per affrontarle, la migliore scelta per l’Europa è l’azione. La fiducia dei cittadini nell’attività dell’Unione europea si basa su ciò che essa fa e su come agisce". Viene qui sottolineato che per ridare fiducia ai cittadini occorre che l’Europa faccia conoscere il proprio programma di lavoro. È anche in questo modo, secondo la Commissione, che la fiducia dei cittadini nei confronti dell’UE aumenta con le azioni che essa svolge.
Siamo dunque di fronte ad un nuovo corso comunitario?

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