VERITA’ POSSIBILI. Arrivano i nostri

Il 3 dicembre 2005 si è svolta la prima conferenza del ciclo di pubblici incontri organizzati dal Centro Libero Analisi e Ricerche e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano. È intervenuto come ospite Alfio Caruso, autore del volume Arrivano i nostri, che analizza i rapporti tra la criminalità mafiosa siciliana e gli Stati Uniti soprattutto in chiave storiografica, in particolare in relazione all’operazione americana in Sicilia durante la seconda guerra mondiale. Pubblichiamo su Clarissa gli atti dell’intervento di Caruso e stralci del successivo dibattito tra l’autore e il pubblico presente.

Ha introdotto l’incontro l’assessore Davide Rossi sottolineando l’importanza dell’evento. È piuttosto raro, infatti, che un ente pubblico si adoperi in maniera coraggiosa e netta per ricostruire pagine oscure della storia nazionale, tanto più, ha ricordato l’assessore, su tematiche che spesso vengono trattate in modo “scontato o superficiale”. A maggior ragione l’assessore Rossi ha dichiarato che l’obiettivo è stato di farlo “senza nessun tipo di timore riverenziale, senza farci condizionare da quei tabù che nel nostro Paese a volte non consentono di parlare liberamente di certi temi […] per cercare di capire il ruolo della mafia nelle operazione belliche durante la seconda guerra mondiale, e soprattutto le ricadute, le conseguenze che questo connubio ha poi prodotto nelle scelte politiche della vita del nostro paese”.

Ma l’obiettivo, seppur in sé già meritorio, non si è prospettato soltanto come una approfondita ricognizione storiografica, bensì con un taglio ben proiettato verso il presente e il futuro. Infatti si è inteso soprattutto rilanciare, nel complesso dell’intero programma del ciclo, “il tema della identità italiana in un periodo storico in cui si va verso l’annientamento dello stato nazionale e la creazione di super stati, come l’Unione europea, o addirittura nell’epoca della globalizzazione economica ad un unico stato mondiale. [Si ritiene] fondamentale ripensare e rilanciare il tema dell’identità italiana, e una volta fatto questo cercare di capire qual è la strategia migliore per perseguire l’interesse nazionale in uno scenario internazionale e geopolitico complesso come l’attuale. Crediamo che questo sia un passaggio obbligato e fondamentale, ed a me sembra”, è sempre l’assessore Davide Rossi a parlare, “che in realtà, dal dopoguerra in poi, gli interessi nazionali del nostro paese sono venuti meno nei pensieri di chi dirigeva la nazione. E questo ha provocato una sorta di sovranità limitata del nostro Paese. Quello che è avvenuto dalla resistenza in avanti ha così profondamente influenzato le vicende politiche della nazione tanto che noi oggi ci domandiamo se l’Italia è un paese a sovranità piena o limitata”.

Quindi Gabriele Bavona, come vicepresidente del Clar, ha ricordato l’ormai decennale attività del Centro Libero e l’intenso impegno svolto attraverso lo strumento dei pubblici incontri. Dal tema degli OGM con il ciclo itinerante “Cibo è potere” nel 2000/2001, all’incontro sulla mondializzazione con “100 anni di globalizzazione” nel 2001, pochi giorni prima la fatidica data dell’11 settembre, quindi gli incontri del 2003 su “La guerra di Bush”, con le due partecipazioni del professor Marco Tarchi e di Massimo Fini.

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