Irene Manzi, La Costituzione della Repubblica Romana del 1849

Ecco un libro di storia politica e costituzionale che ci sentiamo di consigliare anche ai non specialisti. Ben scritto e scorrevole, è opera di una giovane studiosa dell’Università di Macerata, Irene Manzi. L’autrice ricostruisce con completezza la vicenda politica e militare, ed il parallelo dibattito teorico, che portarono alla promulgazione della prima – e più moderna – delle costituzioni del Risorgimento, quella della Repubblica Romana.
Il lavoro è importante perché aggiunge alla innegabile dimensione eroica della Repubblica Romana (proclamata com’è noto il 9 febbraio 1849, travolta dai francesi dopo ostinata resistenza il 3 luglio di quell’anno) anche l’aspetto di elaborazione giuridico-politica, tenacemente proseguito – quasi a futura memoria – mentre infuriava la battaglia, tant’è che la Costituzione sarà approvata il 1 luglio 1849, e promulgata il giorno successivo.
Il testo costituzionale consta di otto principii fondamentali e di sessantanove articoli. Brevissimo, stringato, quasi scultoreo. Qualche tratto fondamentale, che dovrà attendere un secolo per ritrovare (in parte) attuazione: sovranità popolare (la sovranità è per diritto eterno del popolo), suffragio universale, voto alle donne, nessun riconoscimento dei titoli nobiliari, o di privilegi di nascita e di casta, patriottismo e fratellanza fra i popoli (La Repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana), riconoscimento delle autonomie locali, nessuna discriminazione religiosa, garanzia alla Chiesa Cattolica per l’esercizio indipendente del potere spirituale.
La Manzi racconta in modo molto chiaro il percorso che portò alla redazione finale del testo, e in cui ebbero un ruolo importante non solo e non tanto Mazzini, ma un folto gruppo di animosi repubblicani. E assai giustamente il testo è corredato delle loro schede biografiche: per strapparli all’oblio o – quando va bene – alla toponomastica stradale.
E’ un libro, questo, che proprio perché si legge bene fa molto pensare, sia alle origini dell’unità d’Italia, sia allo stato attuale del nostro paese.
Segnaliamo che il lavoro ha una introduzione del professor Marco Severini dell’Università di Macerata, uno dei più capaci studiosi del pensiero mazziniano. Segnaliamo anche, pur con qualche ritardo, che il volume è stato presentato benissimo dal professor Severini e dalla dottoressa Manzi il 9 febbraio di quest’anno a Senigallia, per iniziativa del Centro Cooperativo Mazziniano e dell’Associazione Mazziniana di quella città.

E’ stato un incontro di innegabile livello scientifico, non disgiunto da una buona dose di passione morale ben presente nelle parole dei due relatori. Pregevole, fra l’altro, l’attenzione dedicata dai due studiosi alla risonanza internazionale del pensiero mazziniano e dell’esperienza della Repubblica Romana, nonché alcune notazioni sui rapporti fra Mazzini e la Gran Bretagna, e qualche pointe educatamente polemica verso Denis Mack Smith – che hanno alquanto acceso il nostro interesse.
Non lo nascondiamo: speriamo di poterli avere ambedue nostri ospiti. Per intanto, accontentiamoci (si fa per dire) del libro: in questi tempi amari, oltre che istruttivo, è francamente corroborante.

IRENE MANZI

La Costituzione della Repubblica Romana del 1849

Affinità Elettive, Ancona 2003

pagg. 179, euro 15,49

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