L’arte di farsi attaccare: L’OPERAZIONE NORTHWOODS

Tecniche di provocazione del partito della guerra negli Stati Uniti dal 1896 ad oggi.

Seconda parte: 1962 – OPERAZIONE NORTHWOODS

Nota del curatore

Il progetto per l’Operazione Northwoods, la cui traduzione facciamo precedere da alcuni estratti del già citato lavoro di Meyssan, è da leggere con molta attenzione. E ciò non solo per la singolare somiglianza con alcuni aspetti delle stragi dell’11 settembre 2001, ma anche perché costituisce una sinossi delle tecniche di provocazione discretamente completa. Invitiamo il lettore italiano a ripensare anche a molti fatti avvenuti anzitutto nel nostro paese, ma non solo. Certe corrispondenze di metodo dovrebbero saltare agli occhi.

Non è necessario aggiungere altro.

Riferisce Meyssan:

“ …Anche se il presidente Kennedy ha sanzionato i metodi e i fallimenti della CIA, non ha rimesso in discussione la politica ostile di Washington nei confronti del governo dell’Avana. Crea un Gruppo Speciale Allargato incaricato di concepire e guidare la lotta anticastrista. Questo gruppo è composto da suo fratello, Robert Kennedy (procuratore generale), dal suo consigliere militare (il generale Maxwell Taylor), dal consigliere per la Sicurezza nazionale (Mc George Bundy), dal Segretario di stato (Dean Rusk), assistito da un consigliere (Alexis Johnson), dal Segretario alla difesa (Robert McNamara), assistito da un consigliere (Roswell Gilpatric), dal nuovo direttore della CIA (John McCone) e dal capo di stato maggiore interforze (il generale Lyman L. Lemnitzer).

Questo gruppo speciale allargato concepisce una serie di azioni segrete riunite sotto la denominazione generica di operazione Mangoose (Mangusta). Per realizzarle, il coordinamento operativo fra il dipartimento di stato, il dipartimento della difesa e la CIA è affidato al generale Edward Lansdale (assistente del segretario alla difesa, incaricato delle operazioni speciali, e a questo titolo direttore della NSA). Mentre in seno alla CIA è costituita ad hoc una unità, il Gruppo W, diretto da William Harvey.

[…]

Il generale Lyman Lemnitzer è uno specialista in operazioni segrete: nel 1943 aveva personalmente diretto i negoziati che puntavano a mettere l’Italia contro il Reich; poi, nel 1944, condusse insieme ad Allen Dulles i negoziati segreti con i nazisti ad Ascona (Svizzera) per preparare la capitolazione (operazione Sunrise). Partecipò alla creazione della rete Stay-behind della nato, riciclando alcuni agenti nazisti nella lotta contro l’URSS, e collaborò anche con l’espatrio clandestino in America Latina di accusati per crimini contro l’umanità…

Una corrispondenza segreta del generale Lemnitzer, da poco pubblicata, dimostra che egli complottava con le forze americane in Europa (il generale Louis Norstad) e con altri ufficiali di alto rango per sabotare la politica di John F.Kennedy.

I militari estremisti denunciano il rifiuto di Kennedy di intervenire militarmente a Cuba. Considerano i civili della CIA responsabili della pessima organizzazione dello sbarco alla baia dei Porci e il presidente Kennedy un vigliacco per aver rifiutato l’appoggio dell’US Air Force. Per sbloccare la situazione pensano di fornire un pretesto politico a Kennedy per intervenire militarmente. Questo piano, chiamato Northwoods (Boschi del Nord) comporta approfonditi studi formalizzati dal brigadiere generale William H. Craig, e viene presentato dal generale Lemnitzer in persona al gruppo speciale allargato il 13 marzo 1962. La riunione, che si svolge al Pentagono, nello studio del segretario di stato alla difesa, dalle 14,30 alle 17,30, finisce molto male: Robert McNamara boccia in blocco il piano, mentre il generale Lemnitzer diventa minaccioso. Seguono sei mesi di ostilità permanente, tra l’amministrazione Kennedy e lo Stato Maggiore Interforze, poi l’allontanamento di Lemnitzer e la sua nomina a capo delle forze armate statunitensi in Europa. Prima di partire, il generale ordina di distruggere tutte le tracce del progetto Northwoods, ma Robert McNamara conserva la copia del promemoria che gli era stato consegnato.

Per John F.Kennedy, Lemnitzer è un anticomunista isterico sostenuto da multinazionali senza scrupoli…[egli] resiste ai generali Walzer, Lemnitzer e ai loro amici e impedisce all’America di impegnarsi ulteriormente in una guerra ad aoltranza contro il comunismo, a Cuba, in Laos, in Vietnam (1) o altrove. Il 22 novembre 1963 viene assassinato.

Il generale Lemnitzer va in pensione nel 1969. Ma nel 1975, mentre il Senato avvia indagini sul ruolo avuto dalla CIA durante l’amministrazione Nixon, Gerald Ford, che assume l’interim della presidenza dopo lo scandalo Watergate, gli chiede di partecipare a questa indagine. Dopo aver contribuito ad insabbiare la polemica, Ford lo chiama di nuovo per guidare un gruppo di pressione, il Committee on Present Ranger (CPD – comitato sul pericolo attuale). Questa associazione è una creazione della CIA, allora diretta da George Bush padre, e porta avanti una campagna contro il pericolo sovietico. Tra i suoi amministratori si trovano diversi responsabili della CIA e Paul D. Wolfowitz (attuale vicesegretario alla difesa e responsabile delle operazioni in Afghanistan. Contemporaneamente Gerald Ford promuove il brigadiere generale William H.Craig, che aveva coordinato gli studi preliminari dell’operazione Northwoods, a direttore della NSA (National Security Agency).

Il generale Lyman L.Lemnitzer muore il 12 novembre 1988.

Nel 1992 l’opinione pubblica americana si interroga sull’assassinio del presidente Kennedy dopo il film (2) che mette in luce le contraddizioni della versione ufficiale. Il presidente Clinton ordina l’apertura di moltissimi archivi del periodo Kennedy. Nei documenti del segretario alla difesa Robert McNamara viene ritrovata l’unica copia conservata del progetto Northwoods.”

Segnaliamo, per concludere, che altre dettagliate informazioni sono reperibili in Nafeez Mosaddeq Ahmed, Guerra alla Libertà, cit., pag.287 sgg.

STATO MAGGIORE INTERFORZE (3)
WASHINGTON 25, D.C.

13 marzo 1962

MEMORANDUM PER IL SEGRETARIO DELLA DIFESA

Oggetto: Giustificazione per intervento militare USA a Cuba (TS) (4)

1. Il JCS ha esaminato l’allegato memorandum per il Capo delle Operazioni, Progetto Cuba, redatto in risposta ad una richiesta di questo ufficio per una sintetica ma dettagliata descrizione di pretesti che potrebbero giustificare un intervento militare degli Sati Uniti a Cuba.

2. Il JCS suggerisce che il memorandum proposto venga inviato come una presentazione preliminare utilizzabile a scopo di pianificazione. E’inteso che ci saranno analoghe presentazioni da parte di altre agenzie e che tali contributi verranno impiegati come base per la stesura di un piano tempificato. Progetti individuali possono pertanto essere presi in considerazione caso per caso.

3. E’ inoltre inteso che la responsabilità principale per lo sviluppo degli aspetti militari e paramilitari del piano di base sarà assegnata ad una singola agenzia. Si consiglia di assegnare tale responsabilità per le operazioni militari palesi e coperte (overt and covert military operations) al JCS.

Per lo Stato Maggiore Interforze

L.L.LEMNITZER

Presidente del JCS

Allegato 1

Memo per il Capo delle Operazioni, Progetto Cuba

APPENDICE ALL’ALLEGATO A

BOZZA

MEMORANDUM PER IL CAPO DELLE OPERAZIONI, PROGETTO CUBA

Oggetto: Giustificazione per intervento militare USA a Cuba (TS)

1. Si fa riferimento al memorandum del Capo delle Operazioni del Progetto Cuba, per il generale Craig, oggetto: “Operazione Mangoose”, datato 5 marzo 1962, col quale si richiedeva una sintetica ma dettagliata descrizione di pretesti da sottoporre al JCS come possibili giustificazioni per un intervento militare USA a Cuba.

2. I progetti elencati nel presente allegato valgono come presentazione preliminare utilizzabile a scopo di pianificazione. E’inteso che ci saranno analoghe presentazioni da parte di altre agenzie e che tali contributi verranno impiegati come base per la stesura di un piano tempificato. Progetti singoli possono pertanto essere presi in considerazione caso per caso.

3. Tale piano, inclusivo di progetti scelti fra i suggerimenti allegati, o fra altre fonti, dovrebbe essere sviluppato per concentrare tutti gli sforzi su uno specifico obiettivo finale che possa fornire adeguata giustificazione per l’intervento militare USA. Un piano del genere potrebbe autorizzare una costruzione logica di incidenti combinati con altri eventi apparentemente correlati per nascondere l’obiettivo finale e creare l’indispensabile impressione di avventatezza e irresponsabilità su larga scala da parte dei Cubani, diretta ad altri paesi oltre che agli Stati Uniti. Il piano potrebbe anche integrare e tempificare opportunamente le sequenze di azione da perseguire. Il risultato atteso dall’esecuzione del piano dovrebbe essere quello di mettere gli Stati Uniti nell’apparente posizione di subire accuse da cui difendersi da parte di un governo cubano avventato ed irresponsabile, e di sviluppare a livello internazionale l’immagine di una minaccia cubana alla pace nell’emisfero occidentale.

4. Per la soluzione del problema cubano il tempo è un fattore importante. Di conseguenza, il piano deve essere tempificato in modo da essere operativo entro pochi mesi da ora.

5. Dato che l’obiettivo finale è un aperto intervento militare, si consiglia che la responsabilità principale per lo sviluppo degli aspetti militari e para-militari del piano, sia per le operazioni palesi che per quelle coperte, sia assegnata al JCS.

ANNESSO ALL’APPENDICE ALL’ALLEGATO A

PRETESTI PER GIUSTIFICARE L’INTERVENTO MILITARE USA A CUBA

(Nota: Le linee d’azione seguenti sono una presentazione preliminare utilizzabile soltanto per finalità di pianificazione. Non sono organizzate in ordine cronologico o ascendente. Unitamente a proposte analoghe da parte di altre agenzie, esse sono finalizzate per costituire un punto di partenza per lo sviluppo di un unico piano integrato e tempificato. Tale piano consentirà la valutazione di progetti singoli nell’ambito del contesto di un insieme di azioni coordinate intese a condurre inesorabilmente all’obiettivo di un’adeguata giustificazione per l’intervento militare USA a Cuba).

1. Dato che sembra vantaggioso l’uso di legittime provocazioni come base per l’intervento militare US a Cuba, un piano segreto e depistante, comprendente azioni preliminari del caso come quelle poste in essere in risposta alla Forza 33 c, potrebbe essere effettuato come tentativo iniziale di provocare reazioni da parte di Cuba. Dovrebbero essere rafforzate azioni di disturbo più azioni di depistaggio per convincere i cubani dell’imminenza di una invasione. La nostra situazione militare nel corso dell’esecuzione del piano dovrà consentire un rapido cambiamento dall’esercitazione all’intervento, se la reazione cubana lo dovesse giustificare.

2. Sarà pianificata una serie di ben coordinati incidenti che si verificheranno a Guantanamo e dintorni per dare la schietta impressione di essere provocati da forze ostili cubane.

a. Incidenti per costruire un attacco credibile (non in ordine cronologico):

(1) cominciare con voci(molte). Usare radio clandestine

(2) paracadutare cubani amici in uniforme “dell’altra parte” per inscenare un attacco alla base

(3) catturare sabotatori cubani (amici) all’interno della base

(4) far scoppiare disordini vicino all’ingresso principale della base (cubani amici)

(5) far esplodere munizioni all’interno della base; cominciare a sparare

(6) incendiare aerei nella base (sabotaggio)

(7) tirare colpi di mortaio dall’esterno dentro la base. Qualche danno alle installazioni

(8) catturare un gruppo d’assalto in avvicinamento dal mare o in prossimità di Guantanamo City

(9) catturare un gruppo di miliziani che attaccano la base

(10) sabotare le navi in rada; grandi incendi – naftalina

(11) affondare una nave vicino all’ingresso della rada. Pilotare i funerali per le finte vittime (può prendere il posto di (10)).

b. gli Stati Uniti dovrebbero reagire con operazioni offensive per assicurarsi i rifornimenti di acqua e munizioni, distruggendo le postazioni di artiglieria e mortai che minacciano la base.

c. Avviare operazioni militari US su larga scala.

3. Potrebbe essere organizzato in diversi modi un incidente tipo “Ricordatevi del Maine” (a “remember the Maine” incident):
a. potremmo affondare una nave US nella baia di Guantanamo ed accusare Cuba

b. potremmo affondare una nave drone (5) da qualche parte nelle acque cubane. Potremmo organizzarci in modo da provocare un incidente di questo tipo in prossimità dell’Avana o di Santiago come spettacolare risultato di un attacco cubano dall’aria o dal mare, o ambedue. La presenza di aerei o navi cubane anche solo semplicemente per investigare le intenzioni della nave potrebbe facilmente costringere a pensare che la nave stava subendo un attacco. La vicinanza all’Avana o a Santiago aggiungerebbe credibilità specialmente per la gente che potrebbe aver sentito l’esplosione o visto il l’incendio. Gli Stati Uniti potrebbero reagire con un’operazione aereonavale di soccorso coperta dai caccia per “evacuare” i membri superstiti dell’inesistente equipaggio. L’elenco delle vittime sui giornali americani dovrebbe provocare una utile ondata d’indignazione nazionale.

c. Potremmo sviluppare una campagna di terrorismo comunista cubano nell’area di Miami, in altre città della Florida e persino a Washington. La campagna terroristica potrebbe essere diretta contro i profughi cubani che cercano rifugio negli Stati Uniti. Potremmo affondare un’imbarcazione (reale o simulata) carica di cubani e diretta in Florida. Potremmo favorire attentati alla vita dei cubani rifugiati negli Stati Uniti fino a pubblicizzare largamente l’estensione delle lesioni riportate nei varii casi. Potrebbe essere di aiuto per la costruzione dell’idea di un governo irresponsabile anche fare esplodere qualche bomba al plastico in punti accuratamente selezionati, arrestare agenti cubani e diffondere documenti predisposti per dar corpo ad un coinvolgimento di Cuba.

5. Potrebbe essere simulata una resistenza “con basi a Cuba, aiutata da Cuba” contro una vicina nazione caraibica (sulla scia dell’invasione della Repubblica Dominicana del 14 giugno). Sappiamo che Castro al momento sta sostenendo tentativi clandestini di sovversione contro Haiti, la Repubblica Dominicana, il Guatemala, il Nicaragua, e forse altri paesi. Per denunciarli, questi tentativi possono essere amplificati, ed altri ne possono essere ideati. Ad esempio, potremmo trarre vantaggio dalla suscettibilità dell’Aeronautica Dominicana riguardo alle intrusioni nello spazio aereo nazionale. Un B-26 “cubano” o un aereo tipo C-46 potrebbe effettuare dei raid incendiari notturni sulle piantagioni di canna. Potrebbero essere ritrovate bombe incendiarie di produzione sovietica. Ciò potrebbe essere associato con messaggi “cubani” ai clandestini comunisti nella Repubblica Dominicana; potrebbero anche essere scoperti, o intercettati, sulla costa carichi di armi “cubani”.

6. Una ulteriore provocazione potrebbe essere costituita dall’impiego di aerei tipo MIG da parte di piloti statunitensi. Intercettazione di aerei civili, attacchi a naviglio di superficie e distruzione di aerei USA senza pilota potrebbero rivelarsi utili come azioni complementari. Un F-86 adeguatamente riverniciato potrebbe convincere i passeggeri degli aerei che hanno visto un MIG cubano, specialmente se il pilota dell’aereo da trasporto facesse un annuncio del fatto. Il principale inconveniente di questa ipotesi sembra essere il superamento dei rischio collegato all’ottenimento e alla modifica di un velivolo. In ogni modo, copie accettabili del MIG possono essere prodotte partendo da materiali statunitensi in circa tre mesi.

7. Tentati dirottamenti di aerei civili e navi potrebbero apparire la prosecuzione di azioni di disturbo tollerate dal governo cubano. In concomitanza potrebbero essere favorite autentiche diserzioni di aerei e navi cubane, sia civili che militari.

8. E’ possibile creare un incidente che dimostri in maniera convincente che un aereo cubano ha attaccato e abbattuto un volo charter civile sulla rotta dagli Stati Uniti verso Giamaica, Guatemala, Panama o il Venezuela. La destinazione potrebbe essere scelta solo in funzione del fatto che la rotta prevista dal piano di volo passi sopra Cuba. I passeggeri potrebbero essere un gruppo di studenti universitari di ritorno da una vacanza o qualunque altro gruppo di persone con un interesse comune ad affittare un volo charter non programmato.

a. Presso la base dell’Aeronautica di Englin, potremmo dipingere e numerare un velivolo che sia esattamente il duplicato di un aereo civile immatricolato come di proprietà di una organizzazione della CIA nella zona di Miami. Al momento stabilito la copia dovrebbe essere sostituita con il vero aereo civile e dovrebbe imbarcare passeggeri selezionati, dotati di false identità accuratamente predisposte. L’aereo-copia subito dopo l’immatricolazione dovrebbe essere convertito in un drone.

B. Gli orari di decollo del drone e del vero aereo dovrebbero essere pianificati per consentire l’incontro a sud della Florida. Dal punto dell’incontro, l’aereo con a bordo i passeggeri dovrebbe scendere alla quota minima possibile e portarsi direttamente su un campo d’atterraggio ausiliario alla base dell’Aeronautica di Englin, dove ci si organizzerebbe per evacuare i passeggeri e riportare l’aereo allo stato originale. Nel frattempo il drone continuerà il volo come previsto dal piano di volo registrato. Sul cielo di Cuba il drone trasmetterà sulla frequenza internazionale di soccorso un messaggio MAIDAY in cui comunicherà di essere attaccato da un MIG cubano. La trasmissione sarà interrotta dall’esplosione dell’aereo, provocata da un segnale radio. Ciò farà sì che saranno le stazioni radio ICAO (6) dell’emisfero occidentale a comunicare agli Stati Uniti che cosa è successo all’aereo, e non gli Stati Uniti a cercare di “vendere” l’incidente.

9. E’ possibile creare un incidente in modo da far sembrare che un alcuni MIG cubani comunisti abbiano distrutto un velivolo americano in volo su acque internazionali durante un attacco non provocato.

A. All’incirca 4 o 5 F-101 faranno quota dalla base dell’Aeronautica di Homestead, Florida, fino in prossimità di Cuba. La loro missione sarà di invertire la rotta e simulare un bersaglio aereo per un’esercitazione di difesa aerea. Gli aerei dovrebbero effettuare cambiamenti di rotta ad intervalli frequenti. Agli equipaggi dovrebbe essere stato ordinato di tenersi come minimo a 12 miglia di distanza dalla costa di Cuba; in ogni modo, essi dovrebbero imbarcare munizioni da combattimento nel caso di attività ostile da parte dei MIG cubani.

B. Durante il volo sopra descritto, un pilota preventivamente istruito dovrebbe condurre un Charley (7) a considerevole distanza in coda alla formazione. In prossimità dell’isola di Cuba, il pilota dovrebbe comunicare per radio che è stato attaccato dai MIG e sta precipitando. Non ci dovrebbe essere altra comunicazione. Il pilota dovrebbe volare a bassissima quota direttamente verso ovest, e atterrare in una base ausiliaria sicura a Englin. L’aereo dovrebbe essere preso in consegna da personale appropriato, ricoverato rapidamente e dotato di una nuova numerazione. Il pilota, che aveva effettuato la missione sotto falsa identità, dovrebbe assumere di nuovo quella vera e far ritorno al consueto posto di lavoro. Il pilota e l’aereo sarebbero così scomparsi.

C. Esattamente nello stesso momento in cui l’aereo è stato presumibilmente abbattuto un sottomarino o una piccola unità di superficie dovrebbe spargere pezzi di F-101, paracadute, ecc., all’incirca a 15-20 miglia al largo della costa cubana, e allontanarsi. Al ritorno a Homestead, i piloti racconterebbero una storia vera, per quanto di loro conoscenza. Potrebbero essere inviate a fare ricerche navi e aerei, e le parti dell’aereo dovrebbero essere ritrovate.

(1) per quanto riguarda il Sud Est asiatico la tesi di Meyssan è perlomeno discutibile. Né Kennedy né McNamara erano propriamente delle mammolette: è lecito solo affermare che, nel caso di Cuba, tennero una linea più equilibrata di quella degli “estremisti”. Nel testo completo di Meyssan sono rintracciabili vari comportamenti contraddittori degli esponenti “moderati” dell’élite americana. Va tenuto conto che essi sono comunque inseriti in una dinamica di potere che difficilmente consente colpi di testa, e che spesso riportano ad interessi solo temporaneamente e parzialmente contrapposti a quelli del partito della guerra.

(2) JFK, di Oliver Stone

(3) Joint Chiefs of Staff [lett.: Comitato dei Capi di Stato Maggiore: la denominazione usuale nella gran parte degli ordinamenti militari è Stato Maggiore Interforze]: nel seguito useremo la sigla JCS.

(4) Sta per: Top Secret.

(5) Senza uomini, teleguidata: nel séguito lasciamo l’espressione tecnica drone

(6) sta per International Civil Aviation Organization

(7) Charley: aereo da turismo

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