Patrick Suskind, Il profumo

Geniale, diabolico, sorprendente: un capolavoro

Se vi piace annusare i libri, questo addirittura vi appassionerà al punto che non potrete più dimenticarlo perché annullerà gli altri odori presenti nella vostra libreria. Solitamente i romanzi si leggono, questo lo si annusa, lo si respira; la sua fastidiosa essenza penetrerà in voi e non vedrete l’ora che arrivi la fine per liberarvene definitivamente, per scrollarvi di dosso la “zecca” che si è attanagliata al vostro olfatto e ai sensi tutti.

Grenouille è il dominatore e il custode di un immenso bagaglio olfattivo e lungo il percorso diviene un avido riproduttore di odori ancora incontaminati dalla vile materia. La sua indefinita, e indefinibile, presenza di uomo senza odore è quel “ qualcosa” di “demoniaco” che sta vagando e frugando il mondo per carpirne l’essenza, quella pura, incontaminata, ancora non sbocciata ma presente; quella percepibile al di là del muro. Egli vuole “vivere”, vuole l’Amore.

Egli vuole “vivere”, vuole l’Amore.

Quella sua mancanza di odore è anche causa di negativo sentimento, mix di inquietudine ed indifferenza, perché non è umano essere inodore. Non si può non avere alcun odore, non “sapere” di niente, perché allora sei niente, non sei. E se non sei non puoi né dare né ricevere Amore.

Privo di pulsioni e sentimenti, vive come una “zecca”, attaccato alla vita tramite un cordone di malignità attraverso il quale ne succhia la linfa per realizzare il suo folle progetto: divenire colui che “ordina”, un taumaturgo; solo così l’Amore universale sarà suo.

L’altezza del genio e il sottile fascino derivante dalla sua malignità sono le caratteristiche principali del personaggio Grenouille. Un essere ripugnante, ma anche silenziosamente umano, le cui infime giustificazioni ad azioni deplorevoli altro non sono se non l’esternazione della sua profonda bassezza morale. Il suo essere simile ad una “ zecca”, come l’autore lo definisce, è proprio questo suo tratto fatto di immoralità e ateismo.

Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini. Non ci si può sottrarre al profumo così come non ci si può sottrarre al respiro; esso penetra i cuori, li soggioga e ne influenza l’agire perché il profumo è Creazione, è Persuasione. E un profumo può persuadere anche a distruggere chi l’ha creato.

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